Confessione

Giorgia Meloni, La Russa avverte: "Sa essere generosa, ma..."

"La carica innovativa di Giorgia è nelle idee e nei programmi, non nei toni", Così commenta Ignazio La Russa la leadership di Giorgia Meloni in un'intervista a Quotidiano Nazionale. "Noi siamo sempre stati i più moderati nei toni e i più intransigenti nei valori. Quindi io credo che lei sia questo: intransigente nei valori e moderata nei toni, nell’approccio ai problemi e nel rispetto del programma presentato agli elettori", precisa La Russa. Ma la domanda successiva lo obbliga a fare un salto nel passato. "Circola una vecchia foto con lei, Guido Crosetto e una giovanissima Giorgia Meloni. Che cosa aveva in più quella ragazza per diventare la leader di oggi?". "Intanto quella ragazza è stata in quegli anni la segretaria dei giovani di destra. Oggi è una novità una premier donna, ma posso assicurare che per il mondo di destra di allora che il segretario dei giovani fosse una donna era molto di più, era già un programma di quello che sarebbe stata Giorgia." La risposta del senatore non lascia dubbi sulla stima che prova per la Meloni. E quando gli viene chiesto se prevede problemi all'interno dell'area del centrodestra, afferma: "No, non ci saranno problemi nel centrodestra. Ovviamente nessuno se ne dovrà approfittare, perché Giorgia sa essere molto generosa e inclusiva, ma se poi qualcuno ci marcia, vedrà l’altro lato della medaglia..."

 

 

 

Si passa poi a parlare dei temi, e a proposito del presidenzialismo La Russa spiega: "Noi non vogliamo cambiare la prima parte della Costituzione, che va benissimo così. Noi vogliamo solo rendere lo stato più efficienteGli obiettivi sono due: dare al popolo più voce e dare al sistema italiano più stabilità. Per questo, secondo noi, il presidenzialismo è la soluzione. Quale presidenzialismo? Non abbiamo preclusioni: elezione diretta del capo dello Stato, semi presidenzialismo su modello francese, ne possiamo parlare. Ed è giusto mettere dei contrappesi, innanzitutto una più ampia autonomia regionale. Da parte nostra c’è la volontà del massimo coinvolgimento possibile di tutte le forze politiche. A una sola condizione: che si tratti di coinvolgimento e non di ostruzionismo". Infine, sulla posizione che il nuovo governo prenderà in politica estera, la replica non è che una conferma di quanto già noto. "Inviare gli aiuti, anche relativi agli armamenti, fa parte di una scelta che non appartiene solo all’Italia e guai se l’Italia facesse una scelta diversa da quella dell’area atlantica. Noi non la faremo di sicuro".