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Elezioni 2022, ecco l'affluenza alle ore 12: primo indizio sul risultato finale
L'Italia vota per le elezioni politiche e dalle urne emergono i primi indizi significativi su come potrebbe finire questa sera: l’affluenza alle ore 12, quando i dati sono relativi a 4.275 comuni su 7.904, si attesta al 18,41%, secondo i dati del Viminale. Alle precedenti elezioni alla stessa ora era al 19,17%. In leggero calo, dunque, nonostante in questa tornata si voti in un solo giorno. Il dato sull'astensione potrebbe dire molto sul verdetto finale e non a caso, nell'impossibilità di comunicare i numeri e le percentuali dei sondaggi realizzati nelle ultime due settimane, gli esperti si stanno concentrando proprio sulla porzione di indecisi che alla fine decideranno di esercitare il loro diritto/dovere di voto e di andare a mettere una croce sulla scheda elettorale.
A differenza di quanto sostenuto in passato, un'affluenza bassa potrebbe penalizzare soprattutto il centrosinistra, con gli elettori di Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia e del centrodestra in generale maggiormente motivati ad badare alle urne. La più esplicita e analitica, sulla questione, è stata Alessandra Ghisleri. "I numeri dell'affluenza calano ormai da diversi anni, ma le motivazioni sono diverse - ha spiegato al Messaggero la direttrice di Euromedia Research -. Come sempre ad esempio il fatto che si vota in un giorno solo impatterà molto. Ci sono studenti e lavoratori fuori sede per cui è più complicato poter raggiungere il proprio indirizzo di residenza e quindi perdono l'opportunità di votare".
Anche per questo sarà difficile raggiungere il 72% di affluenza del 2018. In questo senso, "i partiti nuovi potrebbero essere sfavoriti dalla scarsa affluenza perché fisiologicamente hanno bisogno di più tempo per far conoscere il proprio messaggio elettorale. Quindi portando alle urne più elettori hanno maggiori possibilità". Un messaggio che avrà fatto fischiare le orecchie a Carlo Calenda, Matteo Renzi e al loro Terzo polo.