Il candidato
Giulio Tremonti, attacco alla Ue: "Democrazia? No, perché attaccano Orban"
Il problema dell'Ungheria di Viktor Orban "non è il suo Dna democratico ma i suoi rapporti con la Russia". Giulio Tremonti, in una intervista a La Stampa vede "una differenza fondamentale rispetto al caso polacco, un tema che pesa più della valutazione sullo Stato di diritto: i rapporti dell'Ungheria con la Russia". Quindi aggiunge: "Concordo sull'importanza di scegliere gli alleati giusti. E in quel ragionamento Draghi non si riferiva al livello della democrazia ungherese, ma ai discutibili legami internazionali di Orban. Scommetto che, se non ci fossero sospetti di cointeressenze con Putin, Bruxelles non avrebbe preso queste ultime iniziative contro Budapest".
L'ex ministro dell'Economia e candidato alla Camera a Milano per Fratelli d'Italia ricorda poi "che l'Unione europea ha intelligentemente cambiato la sua postura di fronte alla Polonia. La quale, con la guerra in Ucraina, è passata in pochi mesi dalla polvere agli altari e le criticità democratiche sollevate a gennaio sono finite in secondo piano".
Per quanto riguarda l'Europa, prosegue Tremonti, "credo sia entrata in una fase positiva e costruttiva. Con la pandemia e poi con la guerra non si sente più parlare di unione bancaria come priorità ma di politica estera e di difesa comuni. Penso ci sia stato un salto di qualità politico e sottolineo due passaggi molto importanti: l'acquisto come dei vaccini anti-Covid e il Pnrr finanziario con gli Eurobond".