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Giuseppe Conte: "Noi esclusi dal Meeting perché scomodi". Balla smascherata
Si lamenta Giuseppe Conte per la sua esclusione al dibattito in programma al Meeting di Comunione e liberazione dove erano presenti tutti i rappresentanti dei partiti e in tv dice: "Io e il Movimento 5 stelle non siamo potenti, evidentemente esiste questa conventio ad excludendum. Che la facciano pure, poi decideranno i cittadini. Spero che non sia fortunata per chi la utilizza". In realtà, come scopre Il Tempo dall'entourage di Cl, l'incontro "coinvolge solo gli aderenti dell'intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà".
Insomma, il leader dei Cinque stelle non è stato inventato a parlare perché non ha mai aderito all'Intergruppo per la Sussidiarietà, "un'iniziativa bipartisan voluta nel 2003 da sette deputati (Maurizio Lupi, Angelino Alfano, Gianfranco Blasi e Luigi Casero di Forza Italia, Enrico Letta ed Ermete Realacci della Margherita, Pierluigi Bersani dei Ds) e da una senatrice (Grazia Sestini)". Non solo. Va pure ricordato anche che Beppe Grillo, fondatore del Movimento 5 stelle, ha sempre attaccato Comunione e liberazione che ha "ribattezzato" "Comunione e fatturazione".
All'Intergruppo aderiscono invece centinaia deputati di quasi tutti i partiti presenti in Parlamento "uniti - come ha spiegato allora Lupi - dalla volontà di creare un'occasione di confronto e dialogo su un tema sempre più attuale come quello della sussidiarietà". L'Intergruppo è nato su sollecitazione della Fondazione per la sussidiarietà, di cui è presidente Giorgio Vittadini.