Il caso
Liste elettorali, il partito respinto: caos alla Corte d'Appello di Roma
Il leader di Forza Nuova Roberto Fiore è arrivato in tarda serata alla Corte d'Appello di Roma per presentare la lista per le politiche del 25 settembre. Fiore si candiderà alla Camera nel collegio plurinominale Lazio 1 e uninominale Roma Centro. Ma la sua iscrizione è già un caso: il controverso leader post-fascista, già protagonista degli scontri di piazza durante le manifestazioni dei no vax nella Capitale che portarono all'assalto alla sede della Cgil, ha infatti deciso di non presentare le firme perché ritiene di essere esente per avere inserito nel simbolo il partito Europeo Apf. "Ci bocciano le liste? Farò ricorso in Cassazione e poi in Europa, e lì vinco", ha annunciato il leader di Forza Nuova.
Nessun problema per le liste dei principali partiti italiani. L'ufficio elettorale della Corte d'Appello di Roma circoscrizione Lazio 1 Camera ha però respinto la lista Gilet arancioni dell'ex generale Antonio Pappalardo, che si riteneva esente dalla raccolta delle firme. Una situazione analoga dunque a quella di Fiore, con cui peraltro ha condiviso le proteste durante la pandemia.
Ammesse le liste 'Unione popolare con De Magistris' e 'Italexit Paragone', che hanno raccolto le firme. Pappalardo ritiene che la decisione sia lesiva per la democrazia in Italia. Il Presidente dell'Ufficio elettorale della Corte d'Appello di Roma, Tommaso Picazio, ha reso noto che le forze politiche presenti in Parlamento sono state tutte ammesse. "Non ci sono sorprese - dice Picazio - ringrazio le forze politiche per l'ordine e la precisione con cui hanno collaborato". Picazio non ha ancora preso decisioni sulla lista Mastella, che non ha raccolto firme, e sulle altre liste non presenti in Parlamento.