Regolamento di conti al centro
Carlo Calenda, "non mi ha neanche risposto". Il big silurato dalle liste all'ultimo minuto
Clamoroso duello rusticano tra Carlo Calenda e Gabriele Albertini. L'ex sindaco di Milano ed ex europarlamentare di Forza Italia, in una intervista al Quotidiano nazionale, ha spiegato cosa ha portato il leader di Azione a non candidarlo alle prossime politiche tra le fila del Terzo polo, come sembrava certo da indiscrezioni di stampa fino a poche ore prima della ufficializzazione delle liste. Calenda - spiega Albertini - ha scelto di conservare i seggi blindati per gli uomini di Azione. Non mi ha neppure risposto. La mia candidatura poteva rappresentare un valore in più dal punto di vista elettorale".
Matteo Renzi, leader di Italia Viva e alleato di Calenda "invece ha insistito per la mia candidatura a Milano", prosegue Albertini. "Calenda e Renzi hanno due modi diversi di intendere la leadership. Preferisco Renzi, che oltretutto ha fatto un passo indietro pur di dar forza al Terzo polo". In ogni caso "voterò Terzo polo - rivela l'ex sindaco - certamente Renzi come capolista al Senato a Milano e penso che sceglierò il Terzo polo anche alla Camera, ma con qualche interrogativo in più". L'ultimo voto alle Politiche, Albertini l'ha dato "agli azzurri. Ma, con la caduta del governo Draghi, Forza Italia - attacca - è passata da una posizione di centro a una posizione di sudditanza nei confronti delle posizioni sovraniste e demagogiche di Lega e Fratelli d'Italia".
Non si fa attendere la replica di Calenda, che fornisce la sua versione dei fatti: "Non vedo Albertini dall'epoca di Scelta Civica, direi quasi dieci anni - risponde Calenda sui social -. Una settimana fa ha chiesto una doppia candidatura a Milano con un messaggio. Non essendo mai stato iscritto ad Azione, mi è sembrata una proposta quantomeno stravagante".