Retroscena
Enrico Letta, l'indiscrezione: "Chi arriva dopo di lui", Pd ribaltato
Venendo meno al suo patto, Carlo Calenda ha messo in guai seri Enrico Letta. Anzi, potrebbe addirittura aver segnato la sua fine da segretario del Pd: lo scrive Alberto Maggi, che su affaritaliani.it dà conto di alcune voci che girano al Nazareno, dove si ritiene fallimentare la strategia di Letta. Sfumato il campo largo con Giuseppe Conte, aveva puntato tutto sull’accordo con Calenda e invece è rimasto soltanto con +Europa, Si-Verdi e Di Maio-Tabacci.
Le forze del centrosinistra attuale non sono abbastanza per evitare una schiacciante vittoria del centrodestra: se le cose andranno davvero così il prossimo 25 settembre, allora per Letta si metterebbe molto male. “Potrebbe salvare la poltrona (ma non è affatto certo) solo se riuscisse a impedire un governo di centrodestra - riporta Maggi - se Giorgi Meloni andasse davvero a Palazzo Chigi, le dimissioni dell’ex premier sarebbero sicure e inevitabili. A sul punto si aprirebbe la strada verso le primarie per il segretario e il congresso nazionale”.
Maggi guarda addirittura più avanti, facendo alcuni nomi da cui potrebbe ripartire il Pd. Il primo è quello del ministro Andrea Orlando: “La sua piattaforma sarebbe quella di una socialdemocrazia classica che cerca di ricostruire una coalizione di centrosinistra non solo con Fratoianni e Bonelli ma anche con i 5 Stelle”. Il secondo nome è quello del governatore Stefano Bonaccini, per “un’agenda che guardi di più al centro, verso Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi”.