Stoccate
In Onda, Di Maio umilia Conte con 3 parole: "Tradimento?", la vendetta in diretta tv
Siamo a In Onda, il programma su La7 condotto da Concita De Gregorio e David Parenzo. Ospite in studio ecco Luigi Di Maio, ministro degli Esteri ed ex grillino. E proprio in quel momento, Giuseppe Conte veniva scaricato dal capogruppo M5s alla Camera, Davide Crippa, che ha rassegnato le sue dimissioni dal ruolo. E ancora, sempre in quei minuti, il presunto avvocato del popolo parlava su Facebook, laddove aveva detto: "Tradimento? Noi non tradiremo mai i nostri elettori. Chiariamoci su cos'è un tradimento".
E questa frase viene riportata da Parenzo a Di Maio, il quale, sornione, commentandola picchia duro contro Conte: "Excusatio non petita". Tre semplici parole, un noto modo di dire, per infilzare il leader grillino. Dunque, Parenzo chiede a Giggino: "Ma c'è un ritorno alle origini del M5s. E Alessandro Di Battista tornerà?".
"Questo non lo so perché il partito di Conte non è più il M5s - riprende a picchiare duro Di Maio -. Quel partito ho contribuito a costruirlo negli ultimi dieci anni. Quella forza politica con tutti i suoi difetti diceva di andare al governo per fare le riforme e cambiare il Paese. Ora è diventato un partito che sfascia i governi, che li fa cadere", afferma.
"Quello che posso dire è che con questa litigiosità, che è anche propria del centrodestra, non è un caso che centrodestra e partito di Conte siano stati i più litigiosi, tanto da causare una crisi di governo. Questa litigiosità sta diventando un problema per il Paese. Poi, agli italiani non interessano molto i partiti che litigano. Ma quando litigano e fanno danni all'Italia, il problema è grande", conclude Luigi Di Maio, sempre più impegnato a strizzare l'occhio alla sinistra.