Lo sfogo
Gad Lerner asfalta il Pd: "Ma Luigi Di Maio chi pensate che lo voti?"
Come cambiano le cose. Già, ora che Luigi Di Maio si è reinventato "statista", le virgolette sono d'obbligo, ecco che il Pd pensa a lui e al suo gruppo, Insieme per il Futuro. Già, pronti a tutto pur di provare a non perdere le prossime elezioni, il 25 settembre, appuntamento a cui, ad oggi, il centrodestra pare essere in grande vantaggio. Giggino si ricolloca al centro, si vende come "draghiano" di ferro, attacca i populisti e rinnega il M5s. E così, insomma, è pronto per il Pd e per Enrico Letta. Per una nuova alleanza, senza le cinque stellette.
L'ipotesi è sul tappeto. Così come sono sul tappeto molte altre ipotesi: le alleanze, nel centrosinistra, ad oggi sono un rebus, tra le bizze di Carlo Calenda, le indecisioni di Enrico Letta, le rivolte nel Pd, i tentennamenti di Matteo Renzi e l'infinito universo di centri e centrini ancora in via di definizione.
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Ma la sola ipotesi di un Di Maio in un qualche modo continuo al Pd, ecco che fa scattare la rivolta di Gad Lerner, il quale punta il dito contro quello che si suppone essere il suo partito di riferimeento. Lo fa su Twitter, laddove pubblica una foto di Di Maio, a corredo della quale scrive: "Minuscolo quesito alla direzione del Pd: davvero metterete in lista quello dei taxi del mare e del partito di Bibbiano? L'uomo che con la sua scissione ha fatto cadere il governo Draghi? Ma chi pensate che lo voti? Di che cosa dovreste sdebitarvi?", conclude Gad Lerner. Oggettivamente, in questo caso, poco da aggiungere.