Scontro totale
Matteo Salvini: "Vergognoso", il piano folle di Conte e Letta per mercoledì
Pd e Movimento 5 stelle hanno chiesto che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, mercoledì 20 luglio, tenga le sue comunicazioni prima alla Camera e poi in Senato. Una richiesta che ha fatto infuriare la Lega e Fratelli d'Italia che hanno sottolineato che la fiducia deve essere discussa dove si è aperta la crisi, quindi a palazzo Madama.
"Siamo alla farsa", tuonano i capigruppo di Camera e Senato della Lega Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. "Ora Pd e M5S chiedono a Draghi di comunicare prima alla Camera e poi al Senato solamente perché Conte è più debole alla Camera. Giochini vergognosi che vanno contro la prassi che vuole che le comunicazioni del presidente del Consiglio siano fatte nella camera di prima fiducia o dove si è generata la crisi. In entrambi i casi, quindi, al Senato. Gli italiani meritano rispetto, serietà e certezze".
Difficilmente il tentativo andrà in porto, ammettono gli stessi proponenti, e dunque si andrà ad un voto di fiducia prima al Senato. La "tattica" di cui parla Fdi è legata all'ipotesi che alla Camera nasca un nuovo gruppo frutto di una nuova scissione del M5s, a sostegno di Draghi, mentre al Senato, come è noto, i senatori pentastellati sono quasi tutti per la rottura. Il voto ci sarà solo se il premier Mario Draghi non deciderà di recarsi subito al Colle per dimettersi. Ora la parola passa quindi ai presidenti Roberto Fico e Elisabetta Casellati che dovranno stabilire l'iter secondo prassi.