Paura, eh?
Alessandro Di Battista? Gruber lo nomina a Otto e Mezzo, il terrore di Conte: reagisce così
Caos totale tra le Cinque Stelle sempre più cadenti. Luigi Di Maio strappa, si porta via un cospicuo gruppo di parlamentari e così, come per magia, ecco che Giuseppe Conte non si trova più alla guida della prima forza parlamentare. M5s superato dalla Lega in termini numerici. E un futuro tutto da scrivere. Magari con il ritorno dell'urlatore seriale Alessandro Di Battista, che in modo grottesco è tornato a farsi sentire dopo lo strappo di Giggino premettendo che "non me ne importa niente" ma concludendo con gli insulti all'ex sodale? Chissà, forse Dibba - ahinoi - tornerà.
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E ad Otto e Mezzo, la trasmissione di Lilli Gruber in onda su La7 nella serata di mercoledì 22 giugno con proprio Giuseppe Conte ospite d'onore in studio, si parla anche del Che Guevara di Roma Nord. "Le voglio chiedere di Di Battista, che ha deciso di uscire dal M5s quando avete deciso di sostenere il governo Draghi. Ieri ha detto che per recuperare credibilità e consenso dovete uscire subito da questo governo. Lei ci ha detto che continuate ad appoggiarlo: lei proverà a convincerlo a rientrare?", chiede maliziosa Lilli la rossa.
Ed ecco che sul volto del presunto avvocato del popolo compare una smorfia: sente "Di Battista" e pare quasi spaventarsi, trasecolare. Non sia mai che insidi la sua (debolissima) leadership. Ma tant'è, Conte risponde: "Su quell'espressione non sono d'accordo. Forse ha ragione sul consenso, non lo so. Sulla credibilità non sono d'accordo: la facciamo valere proprio col sostegno al governo, perché stiamo difendendo delle battaglie. I presidi sulle riforme della sanità, sulla giustizia, la giustizia sociale, il super-bonus. Ci sono imprese e cittadini in grave difficoltà, siamo qui per queste battaglie", conclude Conte cercando di difendere il difendibile (o l'indifendibile).