Sacre stanze
Marcello Sorgi, lo strappo di Luigi Di Maio: Giorgia Meloni... è già premier?
Il centrodestra "brinda". Brinda perché con l'esplosione del Movimento 5 stelle se riusciranno a risolvere i loro problemi Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini non avranno rivali. Ne è convinto Marcello Sorgi che nel suo editoriale su La Stampa traccia uno scenario sul futuro del governo Draghi e sulle prossime elezioni alla luce dell'uscita di Luigi Di Maio dal M5s. L'editorialista parte da una premessa, ovvero che Giuseppe Conte, "s’è reso conto che si sarebbe trovato schiacciato su posizioni estremistiche incompatibili con la permanenza dei grillini al governo, e ha premuto il pedale del
freno. Evitare la scissione, però, a quel punto era diventato impossibile". Insomma, prosegue Sorgi, "era come se lunedì sera Conte avesse detto a Di Maio: quella è la porta, fuori".
Ora Di Maio ha fondato "Insieme per il futuro". Ma il suo futuro è incerto, evidenzia Sorgi. "Qualcosa di già visto con Fini, Alfano, Bersani, Renzi: ed è significativo che i primi due abbiano alla fine lasciato la politica", sottolinea il giornalista. Che aggiunge: "Quanto a Conte, immaginarlo come uno che non aspettava altro per gettarsi a capofitto sul recupero della tradizione estremista grillina delle origini, significa fargli torto. Per quanto reciti, da tre mesi, quella parte, è evidente che lo fa con imbarazzo". Perché "sa bene che la strada per realizzare il suo sogno non è quella di passare rapidamente all’opposizione, semmai di trattenere le teste più calde del Movimento dalla voglia di uscire dal governo".
Di sicuro la scissione del Movimento avrà effetti sugli altri partiti e sul sistema politico "a cominciare da Mario Draghi, oggi più traballante di prima". Per quanto riguarda il "campo largo" del centrosinistra, "è chiaro che Letta dovrà inventarsi un’altra strategia, anche perché non è detto che il Movimento 5 stelle in versione 'alleggerita' sarà più disponibile (già lo era poco) all’alleanza, né è sicuro che Di Maio, uomo di centro, voglia collocarsi da questa parte". E quindi arriviamo al centrodestra: "Da ieri Meloni, Salvini e Berlusconi sanno di poter andare verso le prossime elezioni politiche del 2023 senza aver di fronte avversari in grado di competere sul serio", chiosa Sorgi.