Giuseppe Conte nel "bunker" e le telefonate segrete: il governo rischia di cadere

La faida tutta interna al Movimento 5 Stelle sta mettendo in seria crisi la leadership di Giuseppe Conte. Per questo il leader dei grillini è asserragliato con Rocco Casalino, nell'intento di ragionare sul da farsi anche se il fu avvocato del popolo non ha grandi scelte. Espellere Luigi Di Maio, che in questi giorni gli ha dato del filo da torcere, è un boomerang. Così come la risoluzione contro l'invio di armi in Ucraina rischia di tradursi in una sconfitta.

Stando a un retroscena del Corriere della Sera, i cinque vicepresidenti dei Cinque Stelle, Michele Gubitosa, Riccardo Ricciardi, Paola Taverna, Alessandra Todde e Mario Turco, avrebbero invitato l'ex premier a usare l'arma bianca contro il ministro degli Esteri, ma Conte li avrebbe guardati in faccia dicendo: ma siete sicuri? Il punto infatti è che lo statuto assegna questo potere ai probiviri, che a cacciare Di Maio non ci pensano proprio. Insomma, Conte di alleati tra i grillini ne vanta ben pochi. Tra questi c'è Roberto Fico, presidente della Camera. La sua però, spiega il Corriere, sembra essere più una scialuppa per tirare fuori il leader dalle acque di una deriva.

E così Conte sarebbe trincerato in un bunker assieme al fedelissimo Casalino, anche lui indignato per quanto sta accadendo. Chi meglio dell'ex portavoce del presidente del Consiglio sa cogliere l'avvertimento di Beppe Grillo?  D'altronde "con questa guerra sui giornali ci biodegradiamo a tempo di record". In effetti si parla già di Di Maio alla guida di un nuovo partito.  E dal bunker con il cellulare che un po’ prende e un po’ no, riporta il Corriere, si vocifera che Conte parli con Enrico Letta, con Goffredo Bettini e addirittura con Massimo D’Alema. E sempre stando ai boatos tutti e tre gli avrebbero detto che no, non può buttare fuori Gigino. Insomma per l'ex premier e il suo portavoce è il momento del boomerang: la mossa azzardata contro Draghi e Nato potrebbe essere pagata a caro prezzo.