Lo scenario
Mario Draghi "premier fino al 2028", la trappola per fregare Meloni e Letta: lo scenario
Il fatto che già si parli di un Mario Draghi bis con le elezioni politiche del 2023 non proprio dietro l’angolo potrebbe essere indicativo di quello che accadrà alle urne. Proiettando i dati delle ultime amministrative su scala nazionale, emerge che un terzo attore che può fare tutta la differenza del mondo tra lo schieramento di centrodestra e quello di centrosinistra. Si tratta dell’area moderata rappresentata da Azione, +Europa e Italia Viva, che insieme può valere il 10% alle prossime politiche.
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Un dato in doppia cifra che, stando a quanto scrive Alberto Maggi su affaritaliani.it, “è quanto basta per realizzare il progetto di Calenda e Renzi: Mario Draghi presidente del Consiglio per altri 5 anni fino al 2028. L’esito della tornata elettorale ha mostrato come Pd e Fratelli d’Italia siano egemoni nelle loro rispettive coalizioni, ma senza la forza necessaria e sufficiente per governare”. Sia il partito di Enrico Letta che quello di Giorgia Meloni potrebbero valere intorno al 25% a livello nazionale: il centrodestra però paga il forte ridimensionamento della Lega di Matteo Salvini, mentre al centrosinistra non basta il famoso “campo largo” a causa del crollo totale del Movimento 5 Stelle.
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“Con l’attuale legge elettorale o con il proporzionale con sbarramento - scrive ancora Maggi - due blocchi guidati da Letta e da Meloni entrambi intorno al 40% consentiranno al nascente centro con il loro 10% di non far vincere nessuno”. E quindi di tornare a bussare alla porta di Mario Draghi…