Tiro al piattello
DiMartedì, Enrico Letta e Floris contro Giorgia Meloni: "Tutto il male possibile", "Sembra Kirill"
Giorgia Meloni di fatto vince alle amministrative? Ed ecco che la sinistra parte in quarta, massacrando Giorgia e FdI, tra accuse di fascismo, insulti, accuse gratuite e uno smaccato complesso di superiorità (o inferiorità?). E una perfetta sintesi di questa premessa la si è vista a DiMartedì, il programma condotto da Giovanni Floris su La7, la puntata è quella di ieri sera, martedì 15 giugno.
"Una donna vincente è la Meloni", ricorda Floris ad Enrico Letta, ospite in studio. E il segretario del Pd: "Ma non condivido le sue idee". "Lo sa che però sulla Nato la pensate uguale?", ribatte Floris. E Letta per il momento elude la domanda: "No, mi ascolti. Se lei prende l'elenco dei sindaci eletti domenica sono tutti uomini. Vuol dire che siamo un paese maschilista quando si tratta di scegliere le cariche monocratiche". Quindi il conduttore gli ricorda che "magari tra un anno ad essere eletta per un'importante carica monocratica sarà proprio una donna", chiaro il riferimento alla Meloni. "Faremo di tutto perché non sia così", replica il segretario.
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A quel punto, ecco che Floris mostra il video dell'intervento in Spagna della leader di Fratelli d'Italia, a un raduno di Vox. "Che ne pensa?", chiede il conduttore al leader Pd quando si torna in studio. "Tutto il male possibile francamente. Dai toni, ai contenuti alle contrapposizioni. Cosa vuol dire no all'immigrazione e sì al lavoro per i nostri cittadini: che discorso è? Perché l'uno contro l'altra? Poi la lobby lgbt... nel nostro Paese non esiste una parità di diritti, altro che lobby lgbt", parte il tiro alla Meloni. E a quel punto ecco che Floris piazza il carico da novanta: "Sembrava un discorso di Kirill", ovvero il patriarca della chiesa ortodossa russa e fedelissimo di Vladimir Putin. Ogni commento è superfluo.
"Ma sia lei che la Meloni sulla guerra in Ucraina avete la stessa posizione", reitera la domanda Floris. "Non è così clamoroso, anche negli Usa democratici e repubblicani hanno la stessa posizione. Nelle democrazie evolute, normalmente, i grandi partiti fanno gli interessi del Paese. Di quel che dice la Meloni non condivido nulla, ma di fronte a un fatto difficile come è la guerra, ritengo che avere una posizione bipartisan sia un bene", conclude Enrico Letta.