Punto di non ritorno
Francesco Verderami sulla crisi di governo: non subito, fari puntati sulla Manovra
Matteo Salvini e Giuseppe Conte sono i veri sconfitti di questa tornata elettorale. Il leader della Lega paga l’essere arrivato dietro ai rivali di Fratelli d’Italia un po’ ovunque e anche il fallimento del referendum sulla giustizia di cui era sponsor; il secondo ha invece tastato con mano l’inesistenza sul territorio del suo Movimento 5 Stelle, che non vale neanche il 5%. Di conseguenza, tutti gli osservatori politici si aspettano che Salvini e Conte movimentino parecchio la situazione in seno al governo, nel tentativo di recuperare consenso e voti in vista delle Politiche 2023.
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Secondo Francesco Verderami, l’esecutivo presieduto da Mario Draghi non corre rischi nell’immediato, ma dopo l’estate potrebbe essere travolto dai partiti che inizieranno a prepararsi per le elezioni. In particolare la Manovra rischia di essere un punto di non ritorno, il momento della spaccatura definitiva che potrebbe sancire il “liberi tutti”. Intanto, però, l’editorialista del Corriere della Sera è convinto che il “contemporaneo indebolimento” di Conte e Salvini “toglie pathos” ai prossimi passaggi parlamentari, che alla vigilia del voto “sembravano mettere in dubbio la tenuta” del governo.
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“In realtà non era così - scrive Verderami - sulla giustizia infatti, chiusa la parentesi referendaria, proseguirà già oggi il lavoro per chiuder un’intesa sulla riforma Cartabia. Nel documento che il 21 giugno accompagnerà l'intervento alle Camere di Draghi in vista del vertice europeo, è previsto un uso massiccio di riferimenti alla pace ma nessun impedimento all'invio di armi all'Ucraina. E per il provvedimento sulla concorrenza è stata trovata da settimane una formula per quietare l'animo ambientalista grillino: si darà il via libera ai termovalorizzatori ‘o soluzioni equivalenti’. Insomma - chiosa Verderami - il governo va. E fino ad agosto non sono previste nuvole su Palazzo Chigi”.