Centrodestra
Giorgia Meloni e Matteo Salvini, il retroscena: "Cosa può cambiare dopo il voto", dove si decide tutto
Le elezioni amministrative sono un banco di prova importante per tutti i leader politici, ma lo sono ancora di più per il centrodestra, dove gli equilibri interni potrebbero spostarsi a seconda di quello che sarà il responso delle urne tra questa domenica e la prossima, quando si voterà per i ballottaggi. L’obiettivo di Giorgia Meloni è consolidare la leadership nazionale e di coalizione che le attribuiscono i sondaggi, mentre Matteo Salvini punta a preservare la sua leadership.
Soprattutto adesso che riceve attacchi da tutti i fronti per il viaggio mancato a Mosca e per il caso dei biglietti, che erano stati acquistati dall’ambasciata russa e poi rimborsati dalla Lega una volta sfumata la missione. Secondo il Corriere della Sera sarà soprattutto l’esito del voto a Verona ad avere un peso rilevante all’interno del centrodestra, innanzitutto perché se Damiano Tommasi dovesse arrivare al secondo turno contro l’uscente Federico Sboarina, consentirebbe al centrosinistra di provare a realizzare il più impensabile dei ribaltoni.
In caso di conferma di Sboarina esulterebbe soprattutto la Meloni, dato che il sindaco uscente è di Fratelli d’Italia. Se dovesse concretizzarsi una clamorosa sconfitta, paradossalmente a trarne vantaggio potrebbe essere Salvini: “In caso di vittoria di Tommasi - ha confidato un berlusconiano al Corriere - Salvini respingerebbe gli attacchi alla sua leadership nella coalizione (Meloni) e anche nel partito (Zaia)”. È presto però per parlarne e per fare calcoli: questo sarà semmai un tema caldo per i ballottaggi, prima c’è da fare la conta del primo turno.