La previsione
Governo, Renato Brunetta: "Ecco quando si può tornare al voto"
Il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, spiega in modo chiaro qual è l'orizzonte temporale che ci separa dal voto. A margine di un incontro a Padova a sostegno del candidato sindaco Francesco Peghin, il ministro, come riporta l'Adnkronos, ha spiegato quali sono i motivi per rinviare più a lungo possibile l'ora x del voto per le politiche: "Queste amministrative sono le nostre elezioni di medio termine: possono essere considerate un test importante per le prossime politiche, che dovrebbero arrivare verso marzo-aprile-maggio dell’anno prossimo. Io sono propenso che si vada il più tardi possibile, per una semplice ragione: ci consentirebbe di ottenere anche l’ultima tranche delle risorse europee a giugno 2023, dopo quella di fine mese e quella di fine anno. Se si va alle elezioni a maggio del 2023, è molto probabile che il Governo Draghi riesca a realizzare tutti gli obiettivi, tra target e milestone, della prima metà del 2023. Scusate se è poco. Non buttar via ulteriori 20-25 miliardi non sarebbe male".
Per ottenere l'ultima tranche dei fondi Ue, il governo andrebbe blindato fino alla prossima primavera-estate. E su questo punto Brunetta è piuttosto chiaro: "La nostra Costituzione, la nostra legge, lo consente e, quindi, che si arrivi tranquillamente a votare a maggio 2023. Sono 10-12 mesi, e questo consentirà al Governo Draghi di esplicare tutta la sua potenza ed efficienza di programmazione e di realizzazione delle riforme in piena tranquillità".
Infine spiega quali saranno i prossimi passaggi per l'esecutivo, uno su tutti la legge di Bilancio che sarà delicatissima: "In autunno avremo la legge di bilancio. Sarà anche quello un passaggio importante. E poi, da gennaio in poi, si tratterà di realizzare tutti gli obiettivi, come stiamo facendo. Giugno vedrà raggiunto il 100% degli obiettivi, saremo tra i primi in Europa e avremo i fondi. Se non vogliamo essere masochisti, e lo dico a tutti, arriviamo a realizzare anche gli obiettivi della prima metà del 2023. Dopodiché ciascuno andrà alle elezioni, momento fondamentale della democrazia, con il proprio bagaglio di risultati raggiunti".