Divergenze
Mariastella Gelmini attacca Berlusconi: "Non possiamo essere il ventre molle dell'Occidente per colpa di Forza Italia"
Sono parole pensatissime quelle di Mariastella Gelmini che prende di nuovo le distanze da Silvio Berlusconi sulla figura di Vladimir Putin: "L'Italia non può essere il ventre molle dell'Occidente e soprattutto non può diventarlo per responsabilità di Forza Italia: le parole di Berlusconi di ieri (venerdì 20 maggio, ndr) purtroppo non smentiscono le nostre ambiguità. Spero che oggi, dal palco di Napoli, emerga una netta presa di posizione a favore di Ucraina, Unione Europea, Nato e Occidente". E ancora, attacca il ministro degli Affari regionali, a margine di un convegno a Firenze: "Oggi più che ascoltare le parole di Putin, occorre ascoltare il grido di dolore dell'Ucraina, violentata e oppressa dall'invasore".
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Il Cavaliere infatti aveva criticato Nato e Gran Bretagna: "Per portare Putin al tavolo delle trattative non bisogna fare le dichiarazioni che sento da tutte le parti". E rispetto all'invio di armi, aveva praticamente abbracciato la linea di Matteo Salvini: "Io dico che inviare armi significa essere cobelligeranti, essere anche noi in guerra. Cerchiamo di far finire in fretta questa guerra e, se dovessimo inviare armi, sarebbe bene non farne tanta pubblicità".
L'ex premier ha come faro quello di arrivare alla pace al più presto perché "altrimenti vanno avanti devastazioni e stragi", e questo non può prescindere anche da un compromesso con l'invasore. Berlusconi ha già condannato l'aggressione della Federazione Russa, dicendosi "deluso" del comportamento di Putin, ma arrivati a questo punto c'è sicuramente bisogno di una svolta mettendo tutti attorno a un tavolo.
Le sue dichiarazioni tuttavia non hanno convinto, tanto che il presidente di Forza Italia ha dovuto precisare che la posizione del suo partito è "perfettamente in linea con quella del Ppe, dell'Europa e dell'Alleanza Atlantica" ma al contempo "nessuno in Occidente - neppure gli stessi ucraini - ha immaginato che la guerra per difendere l'Ucraina dovesse diventare una guerra di aggressione alla Russia".