Il retroscena
Mario Draghi, "si può pagare in rubli": esplode la lite nel governo, il ministro "zittito" dal premier
Mario Draghi ha espresso irritazione per l’intervista di Sergej Lavrov a Zona Bianca, ma nel corso del Consiglio dei ministri si è trovato a dover fronteggiare anche un’altra questione scottante, quella legata a un esponente del suo governo, Roberto Cingolani. Il ministro della Transizione ecologica ha rilasciato alcune dichiarazioni a Politico piuttosto sconvolgenti, avendo sostanzialmente detto che per qualche mese, in attesa che l’Europa si organizzi, si può pagare il gas russo anche in rubli.
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“Quando Draghi l’ha visto - è l’indiscrezione lanciata da Dagospia - ha fatto un balzo dalla sedia e lo ha spedito a smentire subito”. Insomma, per il presidente del Consiglio è stata una giornata a dir poco calda: effettivamente Cingolani ha poi smentito se stesso. Ma che cosa aveva dichiarato a Politico? “Penso che sarebbe bene per qualche mese, almeno, permettere alle aziende di andare avanti e pagare in rubli, mentre comprendiamo il quadro giuridico e le implicazioni. Credo che le compagnie petrolifere e del gas non possano rischiare di pagare e poi essere accusate di aver infranto le sanzioni, ma allo stesso tempo non possono rischiare… di non pagare in rubli”.
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La smentita è poi stata affidata a una nota del ministero della Transizione ecologica: “L’articolo pubblicato da Politico dal titolo ‘Italy open to paying for Russian gas with rubles’ è fuorviante e non corrisponde alla posizione espressa dal ministro Cingolani che non ha mai aperto a un pagamento in rubli. In attesa che si definisca unitariamente, a livello di Ue, la posizione sui pagamenti, lo schema euro/rubli che prevede che le imprese paghino in euro, al momento non lascia ravvisare una violazione delle sanzioni stabilite il 24 febbraio”.