Numeri, numeri

Sondaggio, risuscitano i grillini? Turbo per Giuseppe Conte, il balzo che non ti aspetti: dove vola il M5s

Giuseppe Conte ne ha azzeccata una. Stando ai sondaggi il Movimento 5 Stelle, dopo la battaglia del suo leader contro l'aumento della spesa militare, ha visto un vero e proprio balzo. Una crescita inaspettata nella Supermedia di questa settimana che ha visto i grillini segnare un +0,8 per cento e arrivare al 13,5 per cento. Complice, forse, il calo di Fratelli d'Italia. Giorgia Meloni si aggiudica il secondo posto con un -0,6 per cento, ferma al 20,9.

 

 

Primo, ancora, il Partito democratico. La forza politica di Enrico Letta, da giorni alle prese con un testa a testa con FdI, raggiunge il 21,3 (-0,2 per cento). Segue la Lega di Matteo Salvini che a discapito delle scorse settimane cresce di un +0,1 fino ad arrivare al 16,5 per cento. Piccola flessione nel centrodestra, dove Forza Italia cala (-0,1) e si aggiudica un 8,2 per cento. 

 

 

Altro risultato sorprendente è quello di Italexit con Gianluigi Paragone al 2,3 per cento. La sfilza di partiti che perdono consensi è ancora lunga: c'è Azione/+Europa al 4,7 (-0,2), Italia Viva al 2,3 (-0,2), i Verdi 2,0 (-0,4) e Articolo 1-MDP 1,8 (-0,2). Come anticipato, a premiare il Movimento potrebbe essere la netta posizione di Conte nei confronti delle armi. Con l'approvazione del Decreto Ucraina infatti l’Italia porterà la propria spesa militare dall’1,4 per cento del proprio Pil al 2, passando dai 26 miliardi di euro attuali a 38 miliardi di euro circa all’anno. Una misura su cui l'ex premier non cambia idea:" Fra poco - aveva osservato - diventeremo tutti esperti di aerei da combattimento ma ci allontaneremmo anche da quella che è una prospettiva che riguarda tutti i cittadini, l'interesse nazionale. Ci sono filiere produttive che non hanno più materia prima, che fra un po' si fermeranno perché non arriva la ghisa, non c'è più l'alluminio, il nickel, persino la betulla, che arrivava dall'Ucraina, o i cerali". Da qui il no al riarmo.