Altarini pentastellati
Volodymyr Zelensky, il terrore del M5s per il suo intervento alla Camera: "Non deve parlare"
C'è chi dice no a Volodymyr Zelensky ospite della Camera dei deputati. È la pattuglia dei parlamentari M5S che rabbrividisce all'idea di vedersi il faccione pallido del presidente ucraino su un maxi-schermo che i commessi di Montecitorio dovranno allestire in Aula nei prossimi giorni, le sue occhiaie profonde a causa delle troppe notti in bianco, la maglietta verde militare. Una data ufficiale ancora non c'è, ma il presidente della Camera, Roberto Fico, per inciso uno dei big del Movimento Cinquestelle, è al lavoro da giorni per consentire a Zelensky di intervenire in videoconferenza nel tempio della politica italiana, per quello che dagli uffici di Montecitorio definiscono un evento "storico" perché non è mai accaduto prima che il leader di un Paese straniero sia ospite, seppure solo da remoto, nel nostro Parlamento.
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Sì, è vero, in passato sono stati invitati Pontefici (la prima volta nella storia è stato il 14 novembre 2002 quando Giovanni Paolo II ha attraversato il Transatlantico ed è entrato nell'emiciclo per benedire deputati e senatori su invito dei presidenti di allora, Pierferdinando Casini e Marcello Pera). Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella c'è appena stato in occasione della riconferma al Quirinale, ma mai prima d'ora si era visto in Aula il leader di uno Stato estero, per giunta al momento in guerra. L'idea è venuta a Fico durante un recente colloquio con il suo omologo al Parlamento ucraino, Ruslan Stefanchuk. I due si sono collegati venerdì durante una videoconferenza straordinaria per parlare non solo della situazione di Kiev, ma anche di emergenza profughi, crisi umanitaria e rapporti tra i rispettivi Paesi. Fico poi ha contattato l'ambasciatore ucraino in Italia, Yaroslav Melnyk, e dalla triangolazione trai tre è scaturito il progetto di fare intervenire Zelensky in tempi brevi nel nostro Parlamento, un po' come l'ex comico anti-Putin ha fatto l'altro giorno alla Camera dei Comuni inglese, una settimana fa al Parlamento europeo, e come è previsto faccia al Bundestag tedesco giovedì prossimo.
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Da Pisa, dove si trovava ieri, l'inquilino grillino di Montecitorio ha confermato che gli uffici della Camera sono stati attivati «per organizzare un incontro in videoconferenza con il presidente Zelensky». Fico pensava di avere ricevuto il via libera dei gruppi parlamentari, ma non ha fatto i conti con la mini-truppa dei putiniani in Parlamento - in primis il senatore pentastellato Vito Petrocelli che non si è ancora dimesso da presidente della commissione Esteri - o comunque con quei politici che temono di schierarsi a favore dell'Ucraina invasa e magari credono ancora che con il vaccino per il Covid venga inoculato un microchip o che esistano le scie chimiche. Molti di quei deputati "complottisti", guarda caso, sono stati eletti nelle fila del Movimento e oggi sono finiti nel Misto. Ma è tra i grillini tuttora in carica che l'ipotesi di Zelensky in Aula non va giù. Nelle chat dei parlamentari M5S, che l'Adn ha potuto visionare, ci sono più dubbi che entusiasmo di fronte alla prospettiva di accogliere nell'emiciclo simbolo della politica italiana il presidente di un Paese che si è messo contro la Russia dello zar.
«Insensata sovraesposizione dell'Italia», attacca uno. «Se dopo Zelensky prende la parola Enrico Letta, entriamo in guerra domani», replica un altro. «A chi può venire in mente che ora Zelensky deve parlare al Parlamento di un Paese che non è coinvolto direttamente nella guerra? Ma che senso ha? Ha cose ben più importanti da fare», scrive una pentastellata. Qualcuno fa notare come il numero uno di Kiev sia intervenuto alla Camera britannica, ma «nell'Europarlamento la Gran Bretagna non c'è», obiettano i pentastellati contrari all'iniziativa di Fico. «Al Parlamento europeo», incalza un'eletta M5S, «potevo capire, ma da noi non deve parlare...Non è certo uno pacifico». Un altro deputato, noto anche per le sue posizioni "no pass", se la prende direttamente con il presidente della Camera: «Ma a Fico come gli è venuto in mente? Zelensky verrà a chiedere di fare una guerra mondiale e noi applaudiremo. Dopo il super green pass per i parlamentari, un altro modo per farsi ricordare come il peggior presidente della Camera della storia repubblicana». Voci sparse che però fanno rumore. Al punto che in serata è lo stesso Giuseppe Conte, leader M5S in attesa di conferma, a dover serrare i ranghi: «Zelensky in Aula alla Camera? Se è in collegamento, ben venga».