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Andrea Cangini di Forza Italia contro Salvini: "Sembra il cugino scemo di Papa Francesco, ora basta"

Il leader della Lega Matteo Salvini "sembra il cugino scemo di Papa Francesco". Parole, nero su bianco, di Andrea Cangini. Dal senatore di Forza Italia, in una nota ufficiale, arriva un attacco durissimo al collega di coalizione e di governo. "Mi trattengo da giorni, ora basta. Parlo di Matteo Salvini p"Derché, proclamandosi capo del centrodestra, dovrebbe rappresentarmi, ma trovo a dir poco imbarazzanti le uscite di leader politici con responsabilità di governo che, appreso dai sondaggi che gli italiani vogliono la pace (ma va'?), parlano come fossero il cugino scemo di Papa Francesco. Dovere della Chiesa è invocare la pace, dovere della Politica è indicare la strada perché la pace trionfi". Se non fosse un parallelismo macabro e decisamente fuori luogo visti i tempi, in termini politici si potrebbe parlare di "dichiarazione di guerra".

 

 

 

In mattinata, Salvini aveva incontrato a Milano Avondis Bica, l'Arcivescovo della Chiesa ortodossa di San Nicola, impegnandosi ad aiutarlo per far sì che una quindicina di tir colmi di viveri e farmaci raggiunga l'Ucraina. L'incontro, al quale l'agenzia Agi ha assistito, è avvenuto nel parcheggio di via Toffetti dove si sono riuniti i partecipanti al viaggio che prevede una prima tappa al confine con la Romania e poi, nelle intenzioni di Bica, l'ingresso in territorio di guerra per consegnare il materiale umanitario "evitando che resti nei depositi alla frontiera". Salvini si è detto disponibile attraverso la Protezione Civile ad agevolare il passaggio alle frontiere, in particolare a quelle ungherese e rumena. 

 

 

 

 

E nel pomeriggio è partita sempre da Milano la carovana dei 14 tir con le donazioni raccolte dalla Chiesa Ortodossa. I camion con tonnellate di beni di prima necessità e farmaci donati in questi giorni dai milanesi puntano ad arrivare a Černivci, città dell'Ucraina vicina al confine con la Romania, come spiega al telefono con l'agenzia Ansa monsignor Bica, partito insieme a una trentina di volontari. "Ci attende un viaggio di 36 ore, io lo definisco una odissea della pace. Il mio intento è di raggiungere l'Ucraina, farò di tutto per entrare a Černivci, perché non possiamo permetterci di lasciare la gente senza acqua, cibo e farmaci. A Černivci ci sono 50mila persone che hanno bisogno e da lì proveremo a inviare dei viveri anche a Odessa, che è sotto assedio".