La pazienza è finita
Green pass, Mario Draghi si dimette? "Chi conosce bene il premier...". Voci pesantissime dal Quirinale
La Lega vota con Fratelli d'Italia per abolire il Green pass dal 31 marzo e Mario Draghi esplode. Il fallimento del "blitz" non avrebbe placato le ire del premier, secondo un retroscena di Repubblica. Anzi, il fatto che un suo "fedelissimo" come Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo, abbia tuonato contro la proroga dello Stato d'emergenza e rivendicato la necessità di superare le restrizioni, rende bene l'idea della frattura nella maggioranza.
"La pazienza sta per finire, anzi è finita da un pezzo", assicura il quotidiano diretto da Maurizio Molinari. Già giovedì Draghi aveva espresso timori al presidente della Repubblica Sergio Mattarella: siamo ormai in campagna elettorale (tra amministrative e referendum, sarà una primavera calda) e governare sarà difficilissimo. Non ci sono da tenere a bada solo le pulsioni di Matteo Salvini. Le turbolenze e i potenziali "tradimenti" arrivano anche dal Movimento 5 Stelle sul Superbonus o dal Pd sui fondi all'Ilva."
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Il governo è qui per fare le cose e la maggioranza deve garantirgli i voti in Parlamento. Altrimenti non si va avanti", aveva detto a chiare lettere il premier. Niente da fare, i partiti o lo hanno ignorato o lo hanno sottovalutato. E così da Palazzo Chigi filtrano voci di un Draghi "amareggiato, pronto a trarre le conclusioni di uno sbandamento che, dal suo punto di vista, non è più accettabile", scrive sempre Repubblica, che poi raccoglie lo sfogo di un ministro vicino a SuperMario: "Nei partiti della maggioranza sta prevalendo quello che Freud chiamava l'impulso di morte. Una spinta distruttiva che porta alle elezioni e all'illusione di ricominciare dall'inizio".
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Le conseguenze potrebbero essere rovinose: "Al prossimo incidente parlamentare, chi conosce bene il premier non esclude più nulla. Nemmeno che l'interessato, senza più consultarsi con qualcuno, salga al Quirinale e riconsegni a Mattarella, il primo motore immobile del governo, il mandato ricevuto un anno fa".