al vetriolo

Matteo Renzi, lo sfottò a Giuseppe Conte: "Hanno fatto tutto da soli. Lo statuto? Chiaro come i suoi dpcm"

Giuseppe Conte "destituito" dal tribunale di Napoli? Non c'è da stupirsi. Per Matteo Renzi la decisione con cui sono state annullate le due delibere (quella che modificava lo statuto del Movimento 5 Stelle e nominava l'ex premier leader) è tutt'altro che un fulmine a ciel sereno. "Il professor Conte ha scritto lo Statuto dei Cinque Stelle con la stessa chiarezza con cui scriveva i DPCM - tuona il numero uno di Italia Viva facendo riferimento ai decreti del presidente del Consiglio in piena pandemia -. Il risultato è l'esplosione del Movimento. E questa volta non c'è stato nemmeno bisogno di combatterli: hanno fatto tutto da soli". Poi l'affondo finale: "Stelle cadenti".

 

 

E in effetti a combattere il leader ci hanno pensato gli stessi attivisti grillini. Tra questi Steven Hutchinson, Renato Delle Donne e Liliana Coppola. I tre, a nome di un altro centinaio di militanti, hanno fatto ricorso al tribunale che ha dato loro ragione. I provvedimenti sono così da considerare sospesi in via cautelare per la sussistenza di "gravi vizi nel processo decisionale". In primis a causa dell'esclusione dalla votazione di oltre un terzo degli iscritti e il conseguente mancato raggiungimento del quorum. 

 

 

Ma se Conte è fiducioso e continua a ribadire che è ancora a capo del Movimento, ecco che Beppe Grillo gela le sue ambizioni e convinzioni. "Le sentenze si rispettano", ha rotto il silenzio di prima mattina sui social il garante per poi chiedere a tutti di rimanere in silenzio e di "non assumere iniziative azzardate prima che ci sia condivisione sulla strada da seguire". Proprio a lui ora tocca la patata bollente. Che ne sarà, dell'avvocato?