Il retroscena

Quirinale, "a chi ha telefonato Gianni Letta": mossa a sorpresa e siluro a Tajani, chi prende quota per la presidenza

Pier Ferdinando Casini è uno dei nomi caldi per il Quirinale, ma non solo. Non c’è dubbio che il suo nome possa andare bene un po’ a tutti, ma per quale ruolo? A riguardo durante lo speciale di La7 è stato rivelato un retroscena interessante, mentre i grandi elettori proseguivano nella seconda votazione consecutiva vinta dalle schede bianche e dalle preferenze disperse su oltre 150 nomi diversi.

 

 

“Per quanto mi riguarda - ha dichiarato Mentana - penso sempre che l’operazione-Casini porti Draghi al Quirinale e Casini a Palazzo Chigi. Questo perché la politica ha bisogno di un governo politico, non di un presidente della Repubblica politico. È per forza necessario nell’ultimo tratto di legislatura, dato che tutti devono mostrarsi, cosa che non è possibile con Draghi premier: questo esecutivo di fatto è una sorta di safety car”.

 

 

Alessandro De Angelis si è collegato a Mentana, rilanciando un’indiscrezione riguardante proprio Casini: “Su questa ipotesi c’è stata una triangolazione telefonica nella lunga giornata del vertice di Arcore tra Gianni Letta, il nipote Enrico e Matteo Renzi. C’è stato un contatto con il diretto interessato, Casini, che ha detto no all’ipotesi di Palazzo Chigi”. “Certo - ha aggiunto Mentana - finché è in corsa per la poltrona principale non si accontenta di fare il premier”. Quella triangolazione telefonica viene letta anche come uno smacco a Tajani da parte di Gianni Letta, dato che il coordinazione di Forza Italia non considera più Casini di centrodestra.