Ex grillina

Green pass, Sara Cunial fatta fuori dal voto-Quirinale. Un buco pazzesco: cacciata e umiliata

Doppia fregatura per Sara Cunial: la deputata ex Movimento 5 Stelle, la più famosa no vax del Parlamento italiano, non potrà votare per il Quirinale né in aula a Montecitorio né al drive through allestito fuori dalla Camera per gli onorevoli positivi al Covid. Per accedere al seggio speciale allestito in via della Missione serve trasmettere alla Camera il certificato medico che attesta la quarantena o l'isolamento causa positività al Covid. Ma l'ex grillina non si trova in nessuna di queste situazioni e non ha nemmeno il Green pass per entrare alla Camera. Risultato, la deride Dagospia: si dovrà guardare l'elezione del presidente della Repubblica da casa, comodamente seduta sul divano. 

 

 

 


Stranezze del grande show del Quirinale, condizionato dall'incognita Covid. I Grandi Elettori restano 1009 (il forzista Vincenzo Fasano, morto poche ora fa, verrà sostituito da Maria Rosaria Sessa), e gli onorevoli positivi potranno votare tramite il drive-through allestito fuori da Montecitorio. Sarà l'ultima elezione a ranghi completi, visto che dalla prossima legislatura entrerà in vigore il taglio dei Parlamentari con 345 onorevoli in meno (i senatori caleranno da 315 a 200, i deputati da 630 a 400).

 

 

 

 

Le votazioni saranno a scrutinio segreto, nei primi tre scrutini sarà necessaria la maggioranza qualificata di due terzi dell’assemblea (673 elettori su 1.009), dal quarto scrutinio "basterà" la maggioranza assoluta (505 voti). Si partirà con la maggioranza dei partiti che voterà scheda bianca, perché ancora le trattative sul "nome condiviso" languono. A rallentare notevolmente i lavori del presidente della Camera Roberto Fico (e facilitare così il dialogo tra le parti, ci sarà la pandemia: una sola votazione al giorno e non più due, lunedì e martedì dalle 15 e da mercoledì dalle 11. Intorno a cinque ore la durata previste per singola votazione, tra le varie "chiame".

Per la prima volta, nessun "catafalco" (il baldacchino in cui i parlamentari entravano e, coperti da un telo, scrivevano il nome sulla scheda): gli onorevoli metteranno direttamente il foglietto nella "insalatiera" dopo essere entrati in quattro vere e proprie cabine elettorali. Finito lo spoglio, verranno letti i risultati ad alta voce dal presidente della Camera.