Partita aperta
Quirinale, incontro segreto tra Gianni Letta e Casini: la proposta sul tavolo fa scattare la rivolta in Forza Italia
Il passo indietro di Silvio Berlusconi nella corsa al Colle ha creato panico all'interno del suo partito, Forza Italia. Nel mirino sono finiti soprattutto i politici più vicini al Cavaliere, come il coordinatore Antonio Tajani, "colpevoli" di non aver gestito in maniera appropriata la vicenda Quirinale. Il vicecapogruppo Gianfranco Rotondi avrebbe detto: "Non si può andare in guerra avendo in tasca anche il certificato di resa". Anche Vittorio Sgarbi, artefice dell'operazione "scoiattolo", non l'avrebbe presa benissimo: "Solo io ho iniziato ad aiutare Silvio a cercare i voti, nessun altro lo ha fatto veramente...".
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Adesso, insomma, il vero problema non è più rappresentato dalla partita del Quirinale, ma dalle tensioni interne al partito guidato da Berlusconi. Stando al retroscena de La Repubblica, le ultime vicende sulla candidatura del Cav, dalla proposta al ritiro, hanno generato non poco malessere tra gli azzurri. Nel frattempo, Gianni Letta si starebbe occupando della gestione delle trattative per il Colle e in particolare dell'elezione di Mario Draghi, malvista da Berlusconi.
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Letta, comunque, starebbe lavorando proprio nell'ottica Draghi al Quirinale. Ecco perché - rivela il quotidiano di Molinari - "ha proposto a Pier Ferdinando Casini, uno dei candidati per il Quirinale, di farsi da parte in cambio di un ruolo da premier". Casini, però, avrebbe declinato l’invito e chiesto spiegazioni ad alcuni amici del Cavaliere. Che però hanno smentito questo "disegno" di Letta.
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