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Quirinale, Fraccaro espulso dal M5s? La smentita e i dubbi su Conte e Casalino: cosa non torna
Riccardo Fraccaro non verrà espulso dal Movimento 5 Stelle. Dopo il tam-tam impazzito, arriva la smentita. Fonti pentastellate tengono a precisare quanto accaduto dopo la soffiata sull'incontro segreto tra l'ex ministro dei Rapporti con il Parlamento e Matteo Salvini per la candidatura al Colle. Al centro del faccia a faccia, rivelava un retroscena de La Stampa, un "pacchetto" di voti a favore di Giulio Tremonti, una cinquantina di consensi garantiti della corrente 5s. Dopo le giustificazioni del diretto interessato, che ai cronisti si era limitato a dire che lui e il leader della Lega hanno lo stesso commercialista, arriva il commento del Movimento.
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Nei confronti di Riccardo Fraccaro - fanno sapere all'Ansa - "non è stata assunta alcuna sanzione disciplinare". E ancora: "Qualsiasi sanzione, infatti, nel caso in cui venisse riscontrata la violazione dei doveri stabiliti dalla Carta dei principi e dei valori e dal Codice etico posti a presidio degli interessi e della immagine della intera comunità Cinque Stelle, non potrà che essere comminata all'esito di una puntuale istruttoria, nel rispetto delle garanzie sostanziali e procedurali statutariamente previste e del principio del contraddittorio".
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Lo stesso deputato ha dato una sua versione, rimandando al mittente le accuse: "Anche Matteo Salvini ha smentito le ricostruzioni uscite oggi sul Quirinale, seppellendo così le falsità riportate sul nostro incontro". Da qui la spiegazione di quanto accaduto: "La conversazione ha riguardato alcune ipotesi relative al Quirinale, rispetto alle quali ho consigliato a Salvini di aprire un dialogo con il Presidente Conte. Era ed è chiaro che ogni decisione in merito a tutte le ipotesi resta in mano a Giuseppe Conte, che con la sua scelta può determinare il futuro presidente della Repubblica". Ma Dagospia solleva un dubbio: "Di chi è stata l'idea di minacciarlo? Di Conte? Di Rocco Casalino? O di entrambi?". A sapersi.