Pronti a tutto

Quirinale, indiscrezioni: "Armistizio generale", Sergio Mattarella pronto al bis per fermare Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi è sempre più convinto di riuscire nell'impresa di salire al Colle più alto: quello del presidente della Repubblica. Il motivo? Al momento non ci sono profili altrettanto validi. Oltre a Mario Draghi, che sembra stare ben alla larga da un'ufficializzazione per la corsa al Quirinale, il centrosinistra non ha nomi. Un aspetto che fa pensare al leader di Forza Italia di avere tutti i numeri. A metterlo in guardia, però, ci pensa Marcello Sorgi. Sulle colonne de La Stampa si legge l'unico aspetto che nel suo piano strategico il Cavaliere sta sottovalutando: ossia che l'eventualità che Berlusconi possa riuscire, che potrebbe spingere Sergio Mattarella a un ripensamento sul bis. Il tutto su quella che Sorgi definisce "l'onda di una sorta di armistizio generale o quasi tra le forze politiche preoccupate di ritrovarselo davvero al Quirinale".

 

 

D'altronde l'ipotesi che il Cav arrivi al Colle non è poi così remota, avvalorata dal fatto che la macchina organizzativa in favore della sua ascesa è a pieno regime. Lo dimostrerebbero anche le numerose telefonate che starebbero in queste ore raggiungendo i parlamentari di ogni partito. "La candidatura di Berlusconi è lì ed è molto seria. Io ho notizie di parlamentari, anche iscritti al nostro gruppo, che hanno ricevuto una telefonata di Berlusconi in questi giorni", ha confermato lo stesso Enrico Letta a DiMartedì.

 

 

Il segretario del Partito democratico ha però anche aggiunto "che non decolla il negoziato col centrodestra finché c’è il suo nome sul tavolo e soprattutto finché Salvini e Meloni rimangono fermi a 15 anni fa. In tutta questa legislatura Salvini e Meloni hanno fatto come se Berlusconi non ci fosse. Improvvisamente finisce la legislatura e tornano sotto Berlusconi? Francamente la trovo una cosa incomprensibile". Ma Berlusconi ci spera ed è retroscena di questi giorni che a impegnarsi per lui, contattando tutti, è niente di meno di Vittorio Sgarbi