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Vincenzo De Luca, il "golpe" contro Mario Draghi: "Scelta irresponsabile", scuole chiuse fino a fine gennaio

Vincenzo De Luca terrà chiuse le scuole elementari e medie fino a fine gennaio. "Credo sia irresponsabile aprire le scuole il 10 gennaio. Non apriremo scuole medie ed elementari. In queste ore stanno lavorando le nostre strutture sanitarie. A breve ci sarà l'unità di crisi che prenderà di questa situazione in maniera responsabile. Andremo alla proroga dell'apertura dell'anno scolastico a fine gennaio", annuncia il presidente della Regione Campania, durante la sua consueta diretta Facebook. De Luca aveva ricevuto una sollecitazione anche dall'Anci Campania su questo punto e in queste ore molti sindaci della regione avevano già emanato ordinanze per posticipare la ripresa delle lezioni in presenza, disponendo anche screening di massa per personale e studenti. 

 

 

"Qualcuno può sostenere che aprire le scuole nel caos totale sia una misura che favorisce la didattica, la socialità, la tranquillità dei dirigenti e del personale scolastico? È il contrario: chi prende decisioni non rapportate alla realtà vera dell'Italia è nemico della scuola", aveva esordito De Luca durante la diretta social del venerdì. "Con i dati che abbiamo ci sono 3000 positivi nel personale scolastico e 19mila positivi nella fascia 0-19 anni. La percentuale di vaccinazione che registriamo al di sotto delle prime medie e nelle scuole elementari è meno del 10%".

 

 

"Chiedo la collaborazione di presidi, docenti e pediatri per avere non venti giorni di riposo, ma per utilizzare al meglio queste giornate per sviluppare quanto più possibile la campagna di vaccinazione per i più piccoli", prosegue De Luca. "Non arriveremo a vaccinare i 400mila bambini che abbiamo in fascia 5-11 anni  ma dobbiamo fare uno sforzo in più". E spiega la decisione di fermare le lezioni tra i più piccoli con l'elevato numero di positivi tra il personale e gli alunni. "Un terzo delle scuole non aprirebbe comunque per il numero di positivi che ci sono e per le famiglie che decidono autonomamente di non mandare i figli a scuola", conclude, "ci limitiamo a prendere atto della situazione e cercheremo di sviluppare nella misura maggiore la campagna di vaccinazione dedicata specificamente a bambini più piccoli, per consentire quanto prima possibile la didattica in presenza per i bambini".