Il capo dello Stato
Marzio Breda sul bis di Sergio Mattarella: "Ho chiesto al Quirinale e ho raccolto un eloquente silenzio"
Sergio Mattarella lo ha detto più volte: non è disposto ad accettare un secondo mandato al Quirinale. Il suo lavoro come presidente della Repubblica terminerà presto. E se a causa del Covid o di altri motivi politici si rendesse necessaria una sorta di congelamento che non consentirebbe di votare? Questa la domanda che il quirinalista Marzio Breda, intervistato da Domani, ha posto "in alto": "Se la pandemia ridiventasse un'emergenza, come peraltro sta avvenendo, se il quadro politico si andasse spappolando e i partiti dimostrassero di non avere uno straccio di accordo e quindi si ripetesse la scena del 2013 quando tutti i leader fecero una processione al Quirinale, potrebbe il presidente rifiutare? Ho raccolto un eloquente silenzio". Cosa significa? "Che non potrebbe".
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Le intenzioni del capo dello Stato, comunque, al di là di eventuali crisi, restano molto chiare: "Lui non sta brigando affatto per una riconferma. Da giurista pensa che sia un precedente sbagliato, la rielezione diventerebbe prassi". Un eventuale mandato a termine, poi, sarebbe un insulto secondo il quirinalista: "La rielezione di Mattarella per come è stata proposta è persino offensiva. Parlare di un mandato a termine, per tener calda la poltrona a Draghi, è irrispettoso e costituzionalmente una follia. Il mandato è sempre pieno e di sette anni".
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Parlando della possibilità che al Colle ci vada Silvio Berlusconi, invece, Breda ha detto: "Un po' ci credo. E lo temo. Ha messo in moto la macchina per raccogliere i consensi, dal gruppo misto e fra le figure fragili dei partiti, ho dubbi ma dubito che il centrodestra sarà compatto. Ma la possibilità c'è, ed è meno incerta di quanto si pensi. Nei prossimi giorni dovrebbe emergere un regista, che dovrebbe proporre una rosa di nomi per poi stringere su uno. Ma il negoziato è difficile se resta il macigno Berlusconi". Infine sull'ipotesi Draghi: "Se lui fosse eletto al Quirinale? Magari resta titolare dell'azione del governo il ministro più anziano, in attesa che il capo dello stato faccia un minimo di consultazioni per indicare un premier. Sempreché la maggioranza nel frattempo non esploda. Ma ci sono diverse incognite, procedurali e di sostanza".
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