Lo scenario

Quirinale, "Mattarella bis e Draghi premier oltre il 2023": cosa sa Bruno Tabacci, voci da Palazzo Chigi

Sergio Mattarella che concede il bis e Mario Draghi che resta a Palazzo Chigi. Più si avvicina il 24 gennaio, data dell’inizio dei lavori per l’elezione del prossimo presidente della Repubblica, più aumentano i sostenitori del mantenimento dello status quo. L’ultimo in ordine di tempo è Bruno Tabacci, che da sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha rilasciato un’intervista a La Repubblica in cui ha palesato le sue preferenze in ottica Quirinale.

 

 

Spero sempre in un ripensamento di Mattarella - ha dichiarato - Draghi preferirebbe il Colle? No. È un civil servant, il suo posto è al governo. È il garante del nostro debito pubblico. L’uomo che sblocca le rate del Pnrr, la prossima è di 24 miliardi. Il leader a cui guardano le cancellerie estere. Le sembrano cose che si possono realizzare standosene al Quirinale?”. Inoltre si presenterebbe un problema non di poco conto nel caso in cui Draghi si candidasse e non venisse eletto: “Se poi non viene eletto rischiamo di perderlo anche a Palazzo Chigi. Allora come Italia potremmo portare i libri in tribunale”.

 

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Secondo Tabacci l’orizzonte politico di Draghi va anche oltre il 2023: “Un’opzione come premier anche dopo le elezioni politiche? Assolutamente sì. Il suo orizzonte è il Pnrr, ovvero il 2026. I leader prendano in mano la situazione. Enrico Letta e Matteo Salvini devono parlarsi. Berlusconi? Non ha i voti, lo sa anche lui che la sua non è una candidatura che unisce. Si accontenterà di risultare decisivo per eleggere il presidente della Repubblica”.