Sacre stanze
Mario Draghi a fine corsa, Mattarella e Letta in campo per proteggerlo: dietro le quinte della crisi imminente
Qualcosa si è rotto nella maggioranza. Durante l'ultimo Consiglio dei ministri si sono scontrate le delegazioni dei vari partiti a loro volta divise al loro interno, rivela Il Fatto quotidiano in un retroscena. Il premier Mario Draghi ha di fatto espresso il suo desiderio di andare al Quirinale durante la conferenza stampa del 22 dicembre e la maggioranza sembra ormai arrivata al capolinea. E adesso cosa succede? Si dice che Draghi e Mattarella abbiano una assidua frequentazione e chi ha partecipato con il premier alle riunioni di mercoledì 29 dicembre sulla lotta alla pandemia ha avuto la sensazione che con la prima settimana di gennaio il premier riterrà di avere messo in sicurezza il Paese anche per chi guiderà il governo dopo di lui.
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Ma attenzione perché ci sono diverse incognite che potrebbero indurre il premier a scelte diverse. E l'opzione Giuliano Amato non è campata in aria. Anzi, molti, nei partiti, ci stanno lavorando così da blindare Draghi a Palazzo Chigi. A quel punto infatti si concretizzerebbe la condizione posta da lui per restare. Enrico Letta ha detto che "bisogna proteggere il premier" e mettere in piedi un accordo che riguardi anche il governo, se Draghi dovesse andare al Quirinale.
Vanno in questa direzione le manovre di Matteo Renzi e Dario Franceschini che vogliono mettere in piedi una maggioranza Ursula magari coinvolgendo anche Forza Italia. In questo scenario i Cinque Stelle stanno faticando per trovare la quadra mentre pare che Matteo Salvini voglia andare all'opposizione insieme a Giorgia Meloni anche nella speranza di recuperare i voti persi.