A processo
Open arms, Giulia Bongiorno: crolla l'imputazione contro Salvini. Vittoria a tutto campo per il leghista in tribunale
È una Giulia Bongiorno trionfante quella uscita dall'aula bunker del carcere Pagliarelli a Palermo: "Oggi l'imputazione contro Matteo Salvini crolla nel momento in cui è stato detto che il Pos c'era, ed era la nave stessa". L'avvocato del leader della Lega è convinta che l'udienza di oggi 17 dicembre sia stata decisiva: "Credo che oggi sia emerso in maniera nitida il fatto che c'era una linea politica di governo condivisa sul provvedimento, firmato da tre ministri, di divieto di sbarco da parte di Open arms. È stato detto chiaramente e sono stati individuati le ragioni di quel divieto".
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In sostanza, prosegue la Bongiorno, "non è che il ministro Salvini, Toninelli e Trenta si sono inventati un divieto per antipatia nei confronti dei migranti ma perché la nave che era partita da Siracusa, dichiarando un certa destinazione l'aveva cambiata e l'aveva fatto per tre volte, in autonomia due volte, una volta sotto il coordinamento maltese, aveva fatto dei presunti soccorsi".
E ancora, specifica l'ex ministro: "Dico presunti perché è ancora da accertare in che condizioni si trovassero i barchini. Oggi è stato spiegato chiaramente che non c'era competenza italiana, che l'attività in mare era di pattugliamento finalizzata all'immigrazione clandestina. E che dunque il divieto che fu emesso da ben tre ministri era assolutamente legittimo", ha concluso.