Dietro le quinte
Luigi Di Maio, il dossier-Quirinale affidato a Spadafora: asse nel M5s per tagliare fuori Giuseppe Conte?
Giuseppe Conte nella partita per il Quirinale boccia l'opzione Paolo Gentiloni, caldeggiata dal Pd. Gentiloni, commissario europeo agli Affari economici, ha già incontrato Letta, Di Maio, Renzi e Carfagna, ma c'è il veto di Conte. "Il veto su Gentiloni appare oggi un ostacolo insormontabile", fanno sapere fonti M5s. Conte infatti ritiene il commissario Ue uno degli ispiratori della sua defenestrazione da Palazzo Chigi che ha permesso l'arrivo di Mario Draghi alla guida dell'esecutivo. "Se salta Draghi a Palazzo Chigi salta tutto. Meglio indicare come capo dello Stato Marta Cartabia, una figura con esperienza costituzionale che sarebbe la prima donna al Colle", ha proposto Carlo Calenda, segnale - scrive il Giornale, "di come la candidatura di Gentiloni sia tramontata o bruciata".
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"Vedrei bene una donna al Quirinale, senz'altro. Ho in testa un profilo: una personalità di cui poter essere tutti orgogliosi", ha poi fatto sapere l'ex premier Conte a L'Aria che Tira. Ma le trattative, in casa Cinquestelle, per eleggere il prossimo capo dello Stato le porta avanti il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Conte ne ha avuto prova anche sull'elezione del capogruppo alla Camera. "Il candidato in quota del gruppo contiano, Angelo Tofalo, è stato costretto al passo indietro davanti alla evidenza dei numeri tutti a favore della componente dimaiana, schierata per la riconferma del fidatissimo Davide Crippa", scrive sempre il Giornale.
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Di Maio ha affidato il dossier Colle a Vincenzo Spadafora. Negli ambienti grillini vicini a Conte si teme si stia creando un ponte tra Di Maio e Renzi. Entrambi infatti vogliono la permanenza di Draghi a Palazzo Chigi e la blindatura della legislatura fino al 2023. E un terzo punto di contatto potrebbe essere il bis di Mattarella. "Altri due anni così non regge alla guida del Movimento", ripetono su Giuseppe Conte nei gruppi parlamentari del Movimento Cinquestelle.