Il caso

Feltrinelli antisemita? Diffonde i Protocolli dei savi di Sion: imbarazzo a sinistra

Francesco Specchia

Ora, c’è qualcosa che stona nell’idea che alla Feltrinelli ci sia un enclave di funambolici nazisti dell’Illinois –come direbbe John Landis- ; i quali, nel buio della loro stanzetta accanto a quella degli illuminati editor progressisti, sponsorizzano il complottone demoplutogiudaico. Come dire. Il piano degli ebrei alla conquista del mondo che sta funzionando.
Probabilmente si tratta dell’esprit di qualche redattore giocherellone. O forse davvero sono in malafede. Ma, insomma, è una notizia infiammabile il fatto che nello store online della casa editrice Feltrinelli figuri, con tanto di copertina, la sinossi della nuova versione de I Protocolli dei Savi Anziani di Sion. I Protocolli sono il più formidabile tarocco documentale antisemita della storia dell’umanità -datato 1864 creato dall’Ochrana, la polizia zarista- nel quale si tracciano “i confini di un presunto complotto della comunità ebraica internazionale, con la complicità della massoneria, per prendere il potere economico e politico”. Ma non è tanto il fatto che i Protocolli, modello ispiratore di tutta la propaganda nazista Shoah compresa, tornino in catalogo. In fondo, anche il Main Kampf per quanto malscritto e urticante al tatto, possiede un suo certo valore storico. Anche se, quando lo pubblicò Il Giornale, fu la bomba atomica mediatica: come se Goebbels avesse firmato l’editoriale di prima pagina. 
No. Il vero problema, qui, non sono I Protocolli, ma proprio la loro sinossi. Che recita: «Fin dall’inizio sono stati bollati di essere un geniale falso e le motivazioni pro e contro sono tante, soprattutto da parte di coloro che desiderano affossarli definitivamente, in realtà contribuendo alla loro incredibile sopravvivenza». E «veri o falsi che siano, ormai non conta più, perché questi misteriosi protocolli, persino fuori dal loro tempo si sono rivelati laicamente profetici. Dopo circa 120 anni molti di quei piani, allora solo ventilati, sembrano in gran parte realizzati: la storia conferma che gli appunti protocollati di cui andiamo a proporre una nuova e riveduta traduzione dimostrano che non si trattava di pie fantasie». Ribadiamo i concetti. “Geniale falso…”: no, solo falso tutt’altro che geniale, scoperto già all’uscita nel 1903. E nel ’21 il Times  svelò la beffa pasticciata nella copiatura di varie testate satiriche. “Veri o falsi che siano…”: no, sono falsi, sono la Recherche del complottismo, la vetta umana della cialtroneria. “Laicamente profetici, piani in gran parte realizzati…”: no, gli ebrei non hanno conquistato il mondo, anche se Woody Allen ci ha provato varie volte. 
Ora, il suddetto testo, privo di serietà, di contestualizzazione storica e di senso del reale non l’ha scritto Feltrinelli: è farina del sacco delle Edizioni Segno che si autodefinisce «leader nel settore dell’editoria cristiana» e «nata nel 1988 come piccola casa editrice indipendente di pubblicazioni religiose». Alla faccia del cristiano rispetto per il prossimo. Epperò Feltrinelli, editore così attento ai diritti civili, come distributore di Segno, pubblica e avalla una castroneria pericolosa. Specie considerando il fatto che la stessa  Segno, nel suo irresistibile catalogo, pubblica L’ombra di Samael – categoria Sette e Massoneria- pamphlet in cui il “tentativo” di fare passare i Protocolli per falsi sarebbe «patetico»; e dove si affrontano «gli ultimi sviluppi della questione ebraica potendo così mettere definitivamente a fuoco la struttura del potere che da tempo immemore ed ancora oggi condiziona le vicende politiche e di conseguenza così tanto la nostra vita». Non ho parole.

Ma ce le ha, le parole, invece, la Comunità Ebraica, incazzatissima. «Ehi Feltrinelli, attenzione qui. Davvero pensate si possa proporre i Protocolli dei Savi di Sion - libro chiave della propaganda antisemita - senza una nota che ne evidenzi la falsità? Così si favoriscono i teorici del complotto a danno dell’imprescindibile analisi storica», è il suo tweet più educato. Dello stesso parere, la Coordinatrice nazionale Lotta all’antisemitismo Milena Santerini: «Davvero incredibile Feltrinelli che si possa diffondere un libro così pericoloso scrivendo che i Protocolli potrebbero essere “veri o falsi” senza avvertire che sono un falso e l’uso che se ne è fatto nella storia». Si muove anche, sdegnata, l’ambasciata d’Israele. Dopo una giornata passata a dragare il fango Feltrinelli ripara; cancella il testo della sinossi e lo sostituisce con uno consono. Resta la macchia della gaffe. E la sensazione che i nazisti dell’Illinois si siano trasferiti presso un inquietante editore cattolico…