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Reddito di cittadinanza, Conte umiliato da Di Maio: "Delinquenti", "Grazie alla polizia". Guerriglia nel M5s
E' di poche ore fa la notizia del maxi blitz antidroga a Palermo, che ha portato all'arresto di 58 persone, 34 delle quali destinatarie del reddito di cittadinanza. L'ennesima truffa ai danni dello Stato. Immediati i commenti del leader del M5s Giuseppe Conte e del ministro degli Esteri grillino Luigi Di Maio. L'ex premier se l'è presa con i truffatori e non con le storture del provvedimento, che probabilmente agevolano questo tipo di "incidenti": "I delinquenti che hanno percepito il Reddito di cittadinanza senza averne diritto fanno un torto al Paese e a chi ha veramente bisogno di questo strumento in un momento di grande difficoltà economica", ha scritto Conte in un post su Facebook.
Il riferimento dell'avvocato è a un'altra operazione, quella condotta tra maggio e ottobre dai Carabinieri del Comando Interregionale "Ogaden". Questa indagine ha portato alla scoperta di "furbetti" che, pur di avere il sussidio statale, hanno inventato di avere dei figli. "Chi compie questi abusi finisce per dar voce anche a chi, irresponsabilmente, sogna di eliminare uno strumento di dignità e civiltà", ha continuato Conte. Che poi ha voluto sottolineare come non sia solo il reddito grillino ad agevole truffe e danni allo Stato: "L’evasione fiscale supera i 100 miliardi annui e incide sulle lunghe liste d’attesa nei nostri ospedali, sui servizi ai cittadini, sulle scuole. Eppure strumenti anti-evasione come il Cashback sono stati bruscamente interrotti".
Diverse le parole di Luigi Di Maio, che ha fatto una sorta di "mea culpa" sulla misura: "Come tutti gli strumenti vanno collaudati e messi a punto", ha detto a Mattino 5. Poi, però, ha spiegato anche che con le modifiche apportate dal governo, sostenute da tutte le forze politiche, "per me il dibattito è chiuso". Infine un riconoscimento a chi lavora ogni giorno per scovare i truffatori: "Ringrazio le forze dell'ordine che hanno fatto l'operazione e hanno beccato i furbetti del reddito di cittadinanza". Insomma, una bella differenza rispetto alle parole di Conte. Giggino, infatti, riconosce le storture del reddito e ringrazia le forze dell'ordine, e non si limita come l'ex premier a puntare il dito contro i "delinquenti" che chi ha ideato il reddito - ossia il M5s - non è riuscito a tagliare fuori. E, ancora una volta, Conte dice una cosa e Di Maio un'altra: nel M5s le acque restano agitate. Anzi, agitatissime...