Corsa al Quirinale

Paolo Gentiloni, l'affondo di Luigi Bisignani: "Dove ha piazzato la cognata". Fantasmi nella scalata al Colle

Paolo Gentiloni è uno dei nomi validi per il Quirinale, ma secondo Luigi Bisignani ci sono alcuni fantasmi che potrebbero costringerlo a girare alla larga del Colle, dove a febbraio dovrà salire il successore di Sergio Mattarella. Da commissario europeo l’ex premier si è costruito un’ottima reputazione a livello internazionale, che passa da Washington, Parigi e Bruxelles. La corsa al Quirinale è però tutta un’altra storia: per farcela, Gentiloni dovrebbe dribblare un po’ di fantasmi del passato.

 

 

In particolare quello legato alla “fedelissima” Alessandra Dal Verme, piazzata al Demanio - motore del Pnrr - nonostante sia sua cognata. “Una nomina denunciata in più interrogazioni parlamentari - scrive Bisignani sul Tempo - perché in pieno conflitto di interesse per il grado di parentela tra un commissario europeo e un dirigente che deve istruire i progetti per accedere ai fondi”. Ma non è finita qui, perché secondo l’ex faccendiere c’è di più in questa vicenda che riguarda Gentiloni e la cognata.

 

 

“Tra le prime decisioni della Dal Verme - sottolinea Bisignani - quella di rimuovere due dirigenti chiave dell’Agenzia, quello della Regione Lazio Giuseppe Pisciotta e quello di Roma Capitale Antonio Fichy proprio coloro che avrebbero dovuto gestire i 20 milioni di euro e di beni confiscati a Luigi Lusi, tesoriere della Margherita di cui Gentiloni è stato non solo fondatore ma anche percettore, secondo Lusi, in piena legittimità, di circa 200 mila euro di spese per la campagna elettorale”.