Fiaschi su fiaschi
Scontri a Roma, Lamorgese: "Respingo le accuse sulla strategia oscura, ma non sono stati contenuti i propositi criminali"
Provaci ancora, Luciana Lamorgese. Dopo il question time in cui il ministro dell'Interno, nei fatti, non rispose alle domande poste da Giorgia Meloni, arriva l'informativa alla Camera sugli scontri a Roma di sabato 9 ottobre, il giorno del corteo no-Green pass in cui fu assaltata la sede della Cgil. In premessa, Lamorgese rinnova "la mia solidarietà alla Cgil e la mia vicinanza alle forze di Polizia". Dunque parla di "strumentali intrusioni di eversori" e ammette "evidenti criticità nei fatti di Roma". E ancora, aggiunge che "è risultato evidente il rischio che la protesta e il malcontento sociale innescati dagli effetti depressivi della pandemia potessero essere oggetto di strumentali intrusioni da parte di frange eversive di vario orientamento politico e ideologico interessate a rilanciare progettualità conflittuali e istanze destabilizzanti".
Quindi, snocciola delle cifre: "Dall'inizio della pandemia ci sono state 5.769 manifestazioni contro le misure del governo per il contenimento della pandemia. Di queste 3.668 si sono svolte nel 2021: 1526 si sono tenute dal 22 luglio al 18 ottobre di quest'anno e sono state rivolte soprattutto contro il green pass". Lamorgese ha ricordato che "si sono verificati incidenti solo nel 3,4% di questi cortei".
Dunque, una prima risposta alla Meloni: "La lettura di un assalto alla Cgil assecondato dalle forze dell'ordine è da respingere. Respingo le accuse di una strategia oscura", ha affermato in riferimento alla "strategia della tensione" evocata dalla leader FdI qualche giorno fa. Parole accolte da rumorosi brusii dagli scranni dei Fratelli d'Italia, con un duro richiamo di Roberto Fico ad Andrea Del Mastro. E ancora: "È palese che non si sia riusciti a contenere tutti i propositi criminali da cui era mossa la parte violenta dei manifestanti, specie quella istigata dagli elementi più pericolosi, ed in conseguenza dei quali vi è stata una grave turbativa dell'ordine pubblico". Insomma, niente strategia della tensione. Piuttosto, spiega Lamorgese, lei si è rivelata un'incapace (ci si permetta l'interpretazione).
Ma l'atmosfera si scalda particolarmente quando si torna a parlare di Giuliano Castellino, il leader di Forza Nuova colpito da Daspo ma libero di arringare la folla prima e devastare la sede Cgil poi, senza che nessuno la avesse arrestato per tempo. "Da parte della polizia ci sono state interlocuzioni anche con Castellino per guadagnare tempo", afferma. Già, "guadagnare tempo", quando poteva essere fermato ben prima che la situazione degenerasse. E ancora, nel difficile tentativo di confermare le sue tesi, aggiunge che "l'equilibrio nella gestione dell'ordine pubblico in piazza è un elemento cardine della democrazia".