Dopo il faccia a faccia
Green Pass addio, Mario Draghi cede a Salvini? Indiscrezioni: quando verrà cancellato
La giornata fatidica di venerdì 15 ottobre è ormai alle porte. Innanzitutto, c’è una certa curiosità nel quantificare concretamente il “peso” delle proteste di piazza e dei social all’introduzione dell’obbligo di Green Pass per tutti i lavoratori. Si teme forte tensione sociale, data l’ampia eco mediatica dedicata ai contrari alla certificazione verde, ma allo stesso tempo il fenomeno potrebbe rivelarsi meno significativo di quanto previsto.
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Questo perché in Italia al momento l’85 per cento della popolazione è vaccinata con la prima dose e l’80 per cento ha completato il ciclo completo. Inoltre anche nei sondaggi c’è una netta maggioranza di cittadini favorevoli al Green Pass o che comunque si adeguano, quindi quella di venerdì sarà una giornata cruciale per capire tante cose. Nel frattempo Mario Draghi resta alla finestra e respinge ogni richiesta politica legata alla certificazione verde. Ieri Matteo Salvini ci ha provato di nuovo a chiedere al premier - durante il loro faccia a faccia - di prevedere tamponi gratuiti per chi non si è vaccinato.
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Ma la risposta di Draghi è stata netta: non avrebbe senso aiutare chi ha deliberatamente scelto di ignorare lo sforzo collettivo e quindi la campagna di vaccinazione, spesso per motivi futili, ideologici o addirittura complottistici. Stando a quanto riportato dal Corsera, l’unica concessione che il premier potrebbe fare è legata a una soglia-chiave di vaccinazione: se dovessimo raggiungere circa il 90 per cento di vaccinati verso la metà di novembre, allora si potrebbe mettere in discussione l’obbligo di Green Pass.