La matrice
Massimo Giannini contro Giorgia Meloni: "La feccia fascista ce l'ha in casa. Faccia piazza pulita"
Il punto è proprio il "fascismo". Quella "feccia" che Giorgia Meloni "ha in casa". Secondo Massimo Giannini è questo il tema degli assalti a Roma e a Milano. Il fascismo dal quale Fratelli d'Italia non riesce a prendere in maniera netta le distanze. "Dopo il Sabato Nero, avevamo chiesto ai leader della destra italiana un'assunzione di responsabilità. Riflettete sui fatti di Piazza del Popolo. Guardate le immagini di quella truce Marcetta su Roma. Osservate le facce degli squadristi che hanno assaltato la Cgil, come gli arditi del Ventennio devastavano le Camere del lavoro. Fate tutto questo, e poi abbiate il coraggio di riconoscere che quei fatti e quelle facce appartengono al vostro 'album di famiglia', ancora macchiato dalle scorie del neofascismo", attacca il direttore nel suo editoriale su La Stampa.
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Parole pesantissime che Giannini indirizza direttamente alla leader di Fratelli d'Italia: "Giorgia Meloni ha detto 'è squadrismo, ma non conosco la matrice'. Dunque non bastano i 12 arresti, tra i quali due capi-bastone di Forza Nuova e un fondatore dei Nar. A quanto pare, bisogna ancora cercare la 'matrice'". Quindi il direttore parla di "mistificazione politica inaccettabile". Anche e soprattutto quando la Meloni, osserva Giannini, aggiunge 'sarà fascista, non sarà fascista, non è questo il punto".
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Invece secondo il direttore "il punto è proprio questo: quella feccia è fascista, è diffusa e lei ce l'ha in casa. Finché non lo riconosce e non fa piazza pulita, invocando lei per prima la messa al bando di tutte le sigle e le teste calde che inneggiano al Duce, può guidare Fratelli d'Italia, ma non governare l'Italia".