Chi odia chi
Luca Morisi, Laura Boldrini attacca: "Campagna d'odio e la firma è di Matteo Salvini"
Non poteva tacere, Laura Boldrini. La vicenda di Luca Morisi, l'ex responsabile social di Matteo Salvini indagato per cessione di sostanze stupefacenti a Verona, la chiama in parte in causa dal momento che negli anni passati proprio Morisi era stato l'ideatore di una durissima campagna mediatica contro l'allora presidente della Camera. Ora che l'ex guru de "La Bestia" leghista (si era peraltro dimesso la settimana scorsa, prima dell'esplosione della vicenda giudiziaria) è caduto in disgrazia, la deputata del Pd attacca.
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"Si parla molto di Morisi, artefice delle campagne d'odio della Lega sul web - scrive la Boldrini su Twitter -. Ma quei post e quei tweet hanno una firma che non è sua. È la firma di Salvini. È lui - sottolinea l'ex esponente di LeU -responsabile di quella feroce azione comunicativa che fa male alla vita delle persone e alla democrazia".
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Se la prende invece direttamente con Morisi Giulia Viola Pacilli, la giovane anti-salviniana diventata suo malgrado famosa perché aveva esposto un cartellone durante una manifestazione: "Meglio buonista e put***a che fascista e salviniana". La sua foto, con il suo slogan, erano stati rilanciati sui social da Salvini e quei post le avevano procurato non pochi problemi.
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"Quest’uomo - ha scritto su Domani riferendosi a Morisi - ha esercitato un enorme potere sulla mia vita: per ben due volte ha pubblicato il mio viso perfettamente riconoscibile su uno dei profili social più seguiti in Italia. Sul profilo social di chi, al tempo, era ministro dell’Interno e quindi, in teoria, garante della sicurezza dei propri cittadini. Grazie a Luca Morisi - ha continuato - ho trascorso mesi a ricevere a qualsiasi ora messaggi del calibro: ‘Solo un neg*** assatanato può scop***’ o ‘ti metto un palo in f***’. Se penso alla faccia di Morisi oggi, costretto a leggere ovunque di sé informazioni sensibili, frasi false, vicende personali, mi viene in mente un’unica parola: karma".