Silvio Berlusconi, ricovero-lampo al San Raffaele. Indiscreto: ecco cosa lo ha colpito, il problema di salute di cui nessuno parlava
Nuova visita lampo di Silvio Berlusconi all'ospedale San Raffaele di Milano. Per la terza volta negli ultimi giorni il leader di Forza Italia si è recato dal suo medico di fiducia, il dottor Alberto Zangrillo. Massimo riserbo sul motivo del controllo. Accompagnato dalla sua scorta, il Cav è entrato alle 10 sotto al "diamante", evitando contatti con altri pazienti. "Ma cosa ha di preciso Berlusconi?", chiede il Corriere della Sera. con più di una punta di preoccupazione. Premessa: l'ex premier, 84 anni, non è stato ricoverato ma la visita è durata pochi minuti.
Certo, c'entrano gli accertamenti e le verifiche del caso relativi agli strascichi del Covid, da cui Berlusconi è stato colpito un anno fa mentre era in Sardegna. All'epoca fu costretto al ricovero d'urgenza al San Raffaele, su pressione di Zangrillo, è fu lo stesso Silvio ad ammettere di aver temuto il peggio e di aver visto la morte in faccia. "Se mi fossi ammalato così a marzo, oggi non sarei qui", aveva confidato commuovendosi a testimonianza della gravità della situazione, anche alla luce dei suoi gravi precedenti sanitari. Da allora la sindrome long-Covid è tornata ciclicamente, e l'attenzione di Zangrillo e dello staff medico del San Raffaele si è ovviamente concentrata sulle ripercussioni sull'apparato cardiocircolatorio di Berlusconi, già messo sotto pesante stress nel 2016 quando fu obbligato a una operazione a cuore aperto.
"In realtà - suggerisce sempre il Corriere della Sera - l’andirivieni degli ultimi giorni è dovuto a controlli di natura diversa, uno oculistico, e molti già in agenda: tre nelle ultime due settimane. Sempre con una permanenza in ospedale molto breve: tempo di una visita lampo dal dottor Zangrillo". E parlando di problema di natura oculistica, non può tornare alla mente l'uveite che lo bloccò nel 2014 nel pieno della bagarre sui suoi processi, con tanto di ingresso in Senato con occhiali da sole. Molti nemici politici ironizzavano, ma la verità è che anche quello era uno dei tanti grattacapi di salute che il Cav si sta portando sul groppone da vent'anni a questa parte.