Pugni di ferro

Green Pass, Mario Draghi forza la mano: verso il voto di fiducia. Lega spiazzata, le conseguenze per il governo

Il Green Pass esteso e l'obbligo vaccinale, i due ultimi temi avanzati da Mario Draghi nel corso della conferenza stampa di venerdì sera, agitano la maggioranza. In particolare la Lega, dove le posizioni sono sfumate, con Matteo Salvini nettamente contrario all'obbligo vaccinale indiscriminato e che, però, ha aperto ad alcune modifiche circa l'estensione del Green Pass.

 

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Il punto però è che ora, ad agitare ulteriormente le acque in maggioranza, ci si mettono le indiscrezioni rilanciate dal Messaggero e relative all'ultima idea del premier, il quale sarebbe intenzionato a porre la fiducia sul provvedimento. Il voto in aula è previsto per martedì o mercoledì. In settimana, Draghi ha ricordato: "La direzione di marcia è l'estensione del Green pass. Non si tratta di decidere il se, ma a chi imporlo e quando". Dunque, tant'è: il governo dovrebbe chiedere la fiducia sul decreto 6 agosto, questo per evitare "intoppi" come quello avvenuto la scorsa settimana in commissione, con il voto contrario per la Lega di Claudio Borghi.

 

Per quel che riguarda le future estensioni del certificato, invece, queste dovrebbero riguardare i dipendenti in azienda e in fabbrica, misura sostenuta anche da Renato Brunetta. Il voto di fiducia, poiché relativo al decreto 6 agosto, non riguarderà queste estensioni, il cui timing dovrebbe essere deciso tra giovedì e venerdì nella prossima cabina di regia sull'emergenza coronavirus. 

Per certo, però, porre la questione di fiducia è una scelta destinata ad alzare la tensione in maggioranza. Una mossa, quella di Draghi, che se confermata per ovvie ragioni non sarà semplice da digerire per la Lega, saldamente e affidabilmente in maggioranza, nonostante gli attacchi quotidiani del Pd e di Enrico Letta, che la vorrebbero fuori, che vorrebbero insomma zittire qualsivoglia forma di dissenso interno.