La lettera del Cav
Silvio Berlusconi contro i no vax: "Assurdo e illogico". Un messaggio per Salvini e Meloni
Chi si oppone ai vaccini solleva polemiche assurde e illogiche. Silvio Berlusconi, in un intervento sul Corriere della Sera si dice convinto che "bisogna continuare a lavorare su questa strada, nel modo più unito possibile. Per questo sono preoccupato dal fatto che il Paese si stia dividendo nella più assurda delle polemiche, quella sui vaccini. È del tutto illogico dare una caratura ideologica o politica ad una questione che è prettamente scientifica".
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E non parla solo del Green pass il Cavaliere, "misura di buon senso alla quale noi siamo assolutamente favorevoli così com’è, ma che - come ogni strumento - naturalmente può essere discusso e migliorabile come legittimamente chiedono i nostri alleati", ma "del fatto che - se la grande maggioranza degli italiani è fortunatamente consapevole della necessità e dell’importanza del vaccino, non solo come mezzo di protezione individuale, ma come strumento per tutelare la collettività e il diritto degli altri a non essere contagiati - esiste però una minoranza non irrilevante e molto rumorosa che contesta tutto questo".
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Sui vaccini "insomma sono necessari senso di responsabilità, unità nazionale, nessuna strumentalizzazione politica. Altrimenti rischiamo di spegnere la luce che comincia a vedersi in fondo al tunnel", sottolinea Berlusconi. Che spiega che "quella che l’Italia e il mondo stanno attraversando sarà ricordata dagli storici del futuro come la prima grave crisi mondiale del Ventunesimo secolo, forse la prima in assoluto nella storia ad avere davvero caratteristiche globali".
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L'ex premier scrive ancora che "in questo contesto così difficile, un Paese fragile come l’Italia avrebbe bisogno della massima unità possibile. È quello che abbiamo provato a realizzare, prendendo per primi l’iniziativa di un governo di emergenza, che raggiungesse il massimo di unità possibile, che consentisse di mettere al servizio del Paese le persone e le politiche di più alto livello, andando al di là degli interessi di parte. È in questo spirito che abbiamo voluto Mario Draghi alla presidenza del Consiglio, lo stesso Draghi che in passato i nostri governi avevano indicato alla guida di Bankitalia e poi della Bce, vincendo le resistenze poderose dalla Germania".