Il ritorno
Domenico Arcuri, "chi lo ha richiamato al governo": Franco Bechis, la pesante soffiata politica
L’uomo simbolo del governo giallorosso è stato richiamato in servizio: Domenico Arcuri, ex commissario straordinario per il Covid in Italia, è tornato alla corte di Mario Draghi. Lo stesso Draghi che – poco tempo dopo l’insediamento a Palazzo Chigi - lo ha rimpiazzato col generale Figliuolo. Arcuri, in particolare, è stato invitato negli ambienti del governo in veste di amministratore delegato di Invitalia per “il monitoraggio dell'avanzamento finanziario e procedurale degli investimenti pubblici, per la mappatura del portafoglio di progetti finanziati in ottica Programma-Progetti, per la ricognizione di aree e progetti in criticità realizzativa da sottoporre ad azioni di supporto”.
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In altre parole, Arcuri avrà il compito di analizzare secondo un algoritmo ad hoc l'andamento e le eventuali criticità dei piani di investimenti pubblici: una funzione molto delicata visto che siamo alla vigilia della partenza del Pnrr. Ecco perché il nuovo ruolo dell’ex commissario sarebbe ben pagato da Chigi: 4 milioni di euro, stando a quanto riporta il Tempo. Ma chi è stato a richiamarlo al governo? Stando al retroscena di Franco Bechis, sarebbe stato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Bruno Tabacci, politico centrista e presidente della Regione Lombardia decenni fa.
Si è parlato di Tabacci soprattutto a inizio anno quando collaborò con i cosiddetti responsabili per evitare la caduta del Conte II. “Tabacci non ha grande simpatia per i due Matteo: né per Renzi né per Salvini. E da quando è a palazzo Chigi una ne pensa per fare irritare i due Matteo, e cento ne fa –scrive Bechis -. Pensando a Salvini ha pensato bene di richiamare in servizio come consulente sulla previdenza a palazzo Chigi la professoressa Elsa Fornero. Pensando a Renzi e anche a Salvini ora ha tolto dalla temporanea naftalina pure Arcuri assegnandogli una missione così delicata e centrale nell'attività di governo”.