La trattativa
Matteo Salvini, messaggio a Enrico Letta sul Ddl Zan: "Vediamoci martedì o finisce male"
Una mediazione, o finisce male. Matteo Salvini "chiama" Enrico Letta per evitare che lo strappo sul Ddl Zan, con il Pd che persevera nella strategia del muro contro muro al Senato, travolga tutta la maggioranza. "Propongo a Enrico Letta, per l'ennesima volta, una mediazione come chiesto anche dalla Santa Sede - spiega il leader della Lega -. Vediamoci martedì, prima che il testo arrivi in Aula, per togliere i punti critici degli articoli 1, 4 e 7. Se Letta non accettasse, la legge Zan finirebbe male e tutta la responsabilità cadrebbe sulle spalle del Pd". Che sul testo contro l'omotransfobia, rifiutando la trattativa con Carroccio e Italia Viva, rischia di passare dalla "bandierina" a uso elettorale alla debacle parlamentare e politica nel giro di poche ore.
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Salvini si augura che Letta "raccolga l'invito al dialogo, non tanto di Salvini quanto del Papa, e quindi si tolga dal testo quello che divide: gender nelle scuole e la censura della libertà di opinione e di parola. E approviamo delle pene pesanti per chi offende e discrimina". A margine della presentazione del candidato sindaco del centrodestra a Milano Luca Bernardo, l'ex ministro degli Interni ha lanciato anche un messaggio forte al centrodestra e in particolare Giorgia Meloni, che ha disertato l'incontro per protesta contro le nomine del Cda Rai da cui sono stati esclusi gli esponenti di Fratelli d'Italia. Una brutta vicenda che potrebbe avere strascichi pesanti anche sugli accordi per le elezioni amministrative imminenti. "La vicenda Rai si chiuderà con la soddisfazione per tutti - assicura Salvini -. Ci sarà spazio per tutti, tutti avranno voce. Far saltare l'alleanza per un posto nel Cda della Rai? Mi rifiuto di pensarlo. Il centrodestra è unito, Pd e Cinque Stelle sono divisi. A me interessa questo".
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C'è fiducia nella candidatura di Bernardo e nel suo programma: "Sala è stato il sindaco del salotto e della Galleria, ma Milano sono anche i quartieri di periferia che sono stati dimenticati in questi anni. Si riparte dalle periferie dimenticate da Palazzo Marino, dai lavori pubblici fermi. C'è una Giunta che per troppo mesi si è seduta litigando: manca lo stadio, i nuovi scali ferroviari, un'idea di città, soprattutto manca attenzione alle periferie". "Non è ancora stato deciso il capolista della Lega - conclude il segretario -, però ci sarà una lista per la prima volta aperta per due terzi alla società civile. Gabriele Albertini? Conto di chiamarlo oggi".