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Roberto Fico, il grillino anti-sprechi ha le mani bucate: Camera, spese aumentate di 5,4 milioni

Nel 2021 la Camera costerà 963,7 milioni di euro, 5,4 milioni in più rispetto all'anno precedente, pur restituendo all'erario 35 milioni di euro. È quanto emerge dalla lettura del progetto di bilancio previsionale che verrà discusso a Montecitorio il 12 luglio e approvato il 22. ll Covid fa lievitare le spese. La Camera si è dovuta dotare di presidi medici e test. È stata rivoluzionata tutta la macchina legislativa per permettere ai deputati di lavorare in sicurezza, rispettando la distanza interpersonale. Il Transatlantico, da camminamento e luogo di incontri, si è trasformato in un'aula bis, con l'allestimento di postazioni di voto.

Ma neanche tutto questo ambaradam giustifica il lievitare dei costi. Le misure anti-pandemia, infatti, pesano sulle casse dell'istituzione per circa due milioni di euro, che sono stati attinti dal fondo di riserva. Si legge sul documento contabile: «Sono state notevolmente potenziate sia l'infrastrutturazione sia le dotazioni informatiche; è stato rivisto, in modo assai incisivo, l'utilizzo e l'allestimento degli spazi; è stata ripensata, talvolta anche radicalmente, l'organizzazione dei servizi».

 

 

 

E tutto questo ha avuto un costo, ovviamente. Tra le spese, a registrare l'aumento maggiore è quella per le opere d'arte, cresciuta del 200 per cento. Si tratta di 180mila euro in totale (rispetto ai 60mila precedenti), per la maggior parte spesi per il restauro del monumentale dipinto delle "Nozze di Cana", nella Sala Aldo Moro, anch' essa interamente ripresa. La tela è arrivata a Montecitorio nel 1923 in prestito dalla Galleria di Brera ed è tornata al suo antico splendore. Tra i capitoli più onerosi c'è la spesa previdenziale per i deputati cessati dal mandato, che «registra un andamento crescente in ciascuno degli anni del triennio» di previsione. «Nel 2021 l'incremento rispetto al 2020 risulta pari a 0,9 milioni di euro (+0,73 per cento)». Lievitano anche le spese per lo stipendio e le pensioni dei dipendenti. Per effetto dei risultati della gestione del 2020, si legge ancora nella relazione dei deputati questori, «l'avanzo di amministrazione iniziale viene ad attestarsi a 275,5 milioni di euro. Si tratta di un ammontare che rende possibile effettuare anche nell'anno 2021, come costantemente accaduto negli anni precedenti a partire dal 2013, una restituzione di risorse finanziarie al bilancio dello Stato». Nel progetto di bilancio 2021 «la restituzione è determinata in una misura corrispondente al miglioramento dell'avanzo che si è registrato alla chiusura dell'esercizio 2020, vale a dire in 35 milioni di euro».

Fino al 2020, ci tiene a sottolinearlo il collegio dei questori, «la Camera ha restituito al bilancio dello Stato 465 milioni, di cui 200 milioni nella precedente legislatura e 265 milioni nella legislatura in corso». Trattandosi di una previsione pluriennale gli uffici sono in grado di anticipare anche l'effetto del taglio dei deputati (da 630 a 400) che avverrà a partire dal 2023. In realtà non è un granché. Ancora dalla relazione dei questori: «Nel 2023 il totale della spesa risulta pari a 967,6 milioni di euro, evidenziando, in confronto con l'anno precedente, una diminuzione di 7,3 milioni di euro». In pratica, viene spiegato, il taglio dei deputati determinerà un risparmio di 40,2 milioni (nel 2023) che sarà però in buona parte cannibalizzato dal crescere di altre spese. Soprattutto quelle che si sostengono a ogni cambio di legislatura. A regime, invece, il risparmio si prevede essere di 53,9 milioni all'anno.

 

 

 

 

Allegato al conto consuntivo della Camera ci sono i bilanci dei gruppi parlamentari. È interessante leggere quello del Movimento 5 Stelle. Intanto per sfatare un mito. Non è vero che i grillini non percepiscono finanziamento pubblico. Lo prendono, eccome. I Cinquestelle, nel 2020, hanno ricevuto dalla Camera 8,5 milioni di euro. Circa 600mila in meno rispetto al 2019, per effetto dei vari addii (25) che hanno fatto ridurre un contributo che è proporzionale alla entità numerica della componente. Circa 1,6 milioni sono andati in consulenze, di cui 300mila spesi per esperti della comunicazione.

Altri 4,8 milioni sono andati al personale dipendente. Le immobilizzazioni materiali hanno un valore di 84mila euro e si tratta di materiale acquistato per trasmettere le riunioni in streaming. Non l'hanno più fatto. Però intanto l'attrezzatura se la ritrovano. Il tesoretto dei grillini in banca, al 31 dicembre 2020, è di 8,8 milioni di euro, in crescita di circa due milioni rispetto all'anno precedente. A chi andranno questi soldi in caso di scissione?

 

 

 

 

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