Tanti saluti

Enrico Letta, la profezia di Luigi Bisignani: ecco che fine farà, il tragico destino politico di "mister fallimenti"

Nel mirino di Luigi Bisignani ci finisce Enrico Letta, il segretario del Pd che dà che ha preso la guida del partito sta inanellando una clamorosa serie di fallimenti. L'uomo che sussurra i potenti dice la sua in un intervento su Il Tempo di domenica 27 giugno, in cui premette, subito tranchant: "Caro direttore, nel Pd ci vuole ben altro che il cacciavite, usato come metafora nel titolo dell’ultima fatica letteraria di Enrico Letta; adesso manca solo che il segretario adotti il reprobo Giuseppe Conte, rimasto quasi senza partito e finanziamenti per farne uno nuovo, assieme a quattro grillini disperati, da Patuanelli alla Taverna, per dare l’ennesima martellata a sinistra".

 

Quindi, Bisignani passa in rassegna la lunghissima serie di fiaschi firmati Letta. "Dopo aver inanellato in pochi mesi una serie di autogol impressionanti, dagli sterili dibattiti su temi di cui pochi oggi sentivano il bisogno, come lo ius soli o il voto ai sedicenni, alle mere enunciazioni di principio, buttate lì e prive di soluzioni pratiche, come l’immigrazione no-limit, la tassa di successione, la cittadinanza a Zaki, fino al Ddl Zan che, in un colpo solo, ha fatto imbestialire, per i continui zig zag, Vaticano e mondo Lgbtq", spara ad alzo zero.

 

Dunque, Bisignani spiega che però, per Letta, il peggio potrebbe ancora arrivare. "Ma per chi sa interpretare i mal di pancia del Parlamento, i rulli di battaglia si cominciano a sentire e rischiano di creare, oltre allo tsunami grillino, più di un grattacapo anche all’irraggiungibile premier Mario Draghi. Soprattutto ora che, con il semestre bianco, non c’è più neppure il rischio dello scioglimento delle Camere e con il Governo che ora comincia persino ad andare sotto nelle Commissioni parlamentari: è successo pochi giorni fa al Senato, dove è stato sonoramente bocciato il parere sulla presidenza dell’autorità portuale di Ancona", rimarca l'uomo che sussurra ai potenti.

Infine, si arriva alle ferocissime conclusioni: "Letta sa bene che è iniziata una battaglia che rischia di diventare incontrollabile ed è indeciso se andare alle urne dopo l’elezione del Presidente della Repubblica, per poter fare lui le liste, o giocarsi la roulette di un congresso che difficilmente potrà vincere perché il Nazareno è ormai un Vietnam. Col senno di poi, al contrario di Enrico di Navarra, per il nostro Enrico, il Pd non valeva bene Parigi", chiude Bisignani il suo intervento.